In campo agroalimentare "le
Indicazioni Geografiche italiane possiedono nel loro Dna un
modello di sostenibilità avanzato e in continua evoluzione".
Così Mauro Rosati, direttore della Fondazione Qualivita, invita
alla lettura del Rapporto di oltre 900 pagine curato dalla
Fondazione Qualivita e realizzato con il contributo del Masaf,
che evidenzia il crescente impegno dei Consorzi di tutela
italiani verso la sostenibilità ambientale, economica e sociale,
sottolineando il ruolo strategico dei prodotti Dop e Igp per lo
sviluppo dei territori e delle comunità locali. Il rapporto
analizza normative, schemi di certificazione e un campione
rappresentativo di 30 prodotti agroalimentari italiani Dop e Igp
con il coinvolgimento di 92 Consorzi che insieme rappresentano
l'85% del valore del settore e 35mila operatori.
Per Rosati "è fondamentale dare maggior rilievo all'integrità
ambientale e al benessere sociale, arricchendo così il concetto
di qualità italiana con i valori della sostenibilità".
Il report, articolato in quattro sezioni, evidenzia che il
pilastro della resilienza economica è il più sviluppato, con 23
indicatori rilevati, confermando il ruolo cruciale dei Consorzi
di tutela nel garantire la stabilità economica delle filiere
produttive e nella valorizzazione dei territori. E il settore
lattiero-caseario si è dimostrato il più avanzato in termini di
sostenibilità, con 38 indicatori rilevati su 45, seguito dal
settore prodotti trasformati a base di carne e dal settore
prodotti ortofrutticoli, ciascuno con 30 indicatori. Le
principali aree di miglioramento evidenziate dal rapporto
includono la gestione del rischio climatico, la riduzione delle
emissioni di gas serra, la promozione di pratiche di
conservazione del suolo e delle risorse idriche, così come
l'incremento della formazione formale e informale, la
consapevolezza in tema di igiene e sicurezza, e la corretta
identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi.
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