Una serie di aule-bosco, per la
didattica all'aperto, collegheranno la biblioteca, la mensa, le
stanze dei laboratori e gli uffici all'Università di Scienze
gastronomiche (Unisg) di Pollenzo, a Bra (Cuneo). A vent'anni
dalla nascita, voluta da Slow Food nel 2004, l'Unisg affida
infatti allo studio Stefano Boeri Interiors il compito di
ripensare le vecchie strutture dell'ateneo e di progettarne di
nuove.
"Il progetto della Pollenzo 2.0 ha l'obiettivo di
accompagnare la progressiva crescita della comunità studentesca
di Pollenzo e al contempo di rendere tutti gli spazi più adatti
a ospitare una didattica inclusiva, partecipata e orizzontale -
commenta Carlo Petrini, presidente Unisg -. A opera compiuta, il
campus raddoppierà in dimensione, andando a dare inoltre nuova
vita e nuova destinazione d'uso a un edificio storico, noto come
'Casa della Segreteria', che nell'atto notarile del 1958
trasferiva la proprietà dagli eredi Savoia a una famiglia
pollentina. Si tratta di un edificio dai prospetti in stile
neogotico, che era parte integrante della tenuta carloalbertina
di Pollenzo e che nel futuro prossimo avrà come principale
destinazione d'uso la biblioteca dell'università. Boeri e con
lui i suoi collaboratori hanno saputo interpretare
magistralmente. e trasformare in progetto concreto. la mia idea
di luogo atto a ospitare la formazione dei futuri gastronomi:
versatile, conviviale e semplice, tutti elementi che lasciano
spazio alla creatività e alla curiosità di esprimersi".
Lo studio ha progettato una scuola a geometria variabile con
ambienti flessibili, in grado di trasformarsi mediante la
presenza di arredi versatili e assemblabili secondo
configurazioni diverse. Gli spazi aperti accoglieranno anche le
"Aule bosco", delle strutture temporanee in legno così chiamate
perché circoscritte da una varietà di piante, che contribuiranno
a garantire la salubrità dello spazio e una certa riservatezza.
Queste aule di forma circolare, caratterizzate da un sistema di
sedute a gradoni, avranno varie dimensioni e potranno essere
posizionate sia all'interno della corte dell'università, sia in
giro per la città e il Piemonte, andando a rafforzare la
connessione e il legame tra l'università e il territorio.
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