(di Alessandra Baldini)
Le donne della street art
sfondano il soffitto di vetro all'Onu di New York: una grande
mostra nell'atrio dei visitatori presenta fino al 29 novembre
una serie di opere - alcune nuovissime e create per l'occasione
- di artiste famose come la giapponese Lady Aiko, prima donna a
dipingere sul Muro della Bowery, o come Kelsey Montague, amata
da Taylor Swift e che ha studiato arte a Firenze, o giovani come
Danielle Mastrion che per sei anni ha collaborato con Spike Lee
a Brooklyn.
Tra le artiste coinvolte nell'iniziativa al Palazzo di Vetro
ci sono veterane della bomboletta come Swoon (Caledonia Curry,
una delle prime ad essere riconosciuta internazionalmente) e
Lady Pink, che cominciò a 17 anni frequentando il gruppo di Andy
Warhol, Keith Haring e Jean Michel Basquiat. Selezionate da
Alessandra Mattanza, artista multimediale e autrice di
bestseller, e dell'architetto Augusto Ferretti, sono anche le
italiane Lediesis, le cui Superdonne sono spuntate sui muri di
Firenze l'8 marzo 2019, e la danese Jacoba Niepoort, le cui
figure nude dal volto celato si abbracciano sulle facciate per
nascondere solitudine e alienazione.
Mattanza, che partecipa con un'opera di robot art dedicata
all'iraniana Masha Amini, ha cominciato a studiare le
graffitiste per il libro Street Art is Female, uscito in Italia
con White Star/National Geographic Italia e che nell'edizione
Usa ha vinto a dicembre 2023 il primo premio per la non fiction
ai National Journalism Awards a Los Angeles. Aiko, arrivata a
New York da Tokyo a metà anni Novanta con il dizionario inglese
in valigia, ha cominciato come assistente di Takashi Murakami a
Brooklyn: "Anche lui - spiega all'ANSA - era giovane e alla sua
prima mostra. Ma ad essere onesta, non mi sembrava una svolta.
Continuavo a assistere un maschio giapponese perche' riuscisse
nel 'suo lavoro". Presto Aiko senti' che doveva andare avanti da
sola e comincio' a usare come tele i muri del Lower East Side e
di Hell's Kitchen. Tornata a New York dopo una fase in Europa,
fondò con Patrick McNeil e Patrick Miller il trio Faile
(anagramma per A Life) da cui uscì nel 2006 per lavorare con
Banksy sul documentario del 2010 Exit Through the Gift Shop. Con
uno stile che mescola estetica giapponese e cultura pop
occidentale, nel 2012 Lady Aiko fu scelta per dipingere il Muro
della Bowery, prima donna sul piu' ambito luogo della street art
a Manhattan. In mostra Aiko ha portato un trittico realizzato
con la tecnica dello stencil in cui al motivo del teschio e
tibie e' affiancato quello del coniglietto.
La mostra, col patrocinio della Rappresentanza Permanente
italiana all'Onu, presenta due opere di artisti maschi: Fin Dac
e Tvboy, l'italiano Salvatore Benintende, considerato uno degli
inventori del neopop. Tra le artiste, l'ucraina-americana Maya
Hayuk, che amplifica su larga scala il lavoro senza firma di chi
intreccia tessuti o ricami: e' stata la terza donna dopo Aiko e
Swoon a dipingere sul Wall della Bowery. Maya rifiuta
l'etichetta di 'artista donna' e ha accettato di partecipare
solo perche' la mostra e' al Palazzo di Vetro. "La cosa
eccitante della street art - spiega - e' la sua natura attivista
e anonima. Come 25 anni fa a San Francisco, dove era l'opera ad
avere il sopravvento, non l'identità della persona".
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