E' partito al Parco Archeologico
di Ercolano il cantiere 'spettacolo' nella cosiddetta Stanza del
Custode della Sede degli Augustali che contempla documentazione,
scavo, manutenzione e restauro. Viene definito cantiere
'spettacolo' perchè i visitatori possono assistere a ogni fase
dell'intervento e ai lavori attraverso un monitor, per vedere le
diverse fasi dello scavo che entrerà nel vivo a partire dal 21
maggio.
Qui nel 1961 Amedeo Maiuri scoprì un letto di legno
carbonizzato sul quale era adagiato lo scheletro di un uomo poco
più che ventenne vittima, forse proprio nel sonno, dell'eruzione
che nel 79 d.C. distrusse l'antica Ercolano. All'epoca erano
davvero pochissimi i ritrovamenti di scheletri di vittime
dell'eruzione (solo negli anni 80 del secolo scorso vennero in
luce i 340 scheletri sull'antica spiaggia) e la scoperta fu
messa in evidenza musealizzando il letto con il suo tragico
carico di informazioni sugli ultimi istanti della città in una
teca in corrispondenza dell'esatto luogo di rinvenimento. Nei
decenni successivi le condizioni di esposizione, così come
quelle di conservazione, si degradarono al punto da dovere
chiudere al pubblico questo ambiente posto in uno degli edifici
più visitati del sito.
Da qualche anno il team del Parco ha ripreso, sempre in
affiancamento con i professionisti dell'Herculaneum Conservation
Project, gli studi e le ricerche su questo straordinario
ritrovamento. In tale contesto una prima ricognizione sui resti
scheletrici condotta da un'équipe capitanata da Pier Paolo
Petrone dell'Università Federico II di Napoli identificò in
corrispondenza della testa del custode resti cristallizzati che
secondo gli studiosi del team federiciano si identificano come
tessuto cerebrale.
Il Parco ha ora lanciato un progetto complessivo per lo studio,
la conservazione, il restauro e la valorizzazione dell'intero
contesto della stanza del Custode, con l'obiettivo di
approfondirne la conoscenza e di riallestire la stanza in modo
tale da renderla fruibile da parte dei visitatori.
Il team del Parco ha messo a punto, in collaborazione con gli
archeologi dell'Herculaneum Conservation Project, un intervento
multidisciplinare al quale hanno aderito anche le università di
Bordeaux e Limonges con la partecipazione di Henry Duday,
Direttore Emerito della Ricerca presso il CNRS. Lo scavo si
baserà su standard di documentazione altissimi e tali da
supportare l'ambizione di potere riprodurre con stampa 3D i
resti scheletrici ricollocandoli, al termine della campagna di
restauro e messa in sicurezza delle strutture e degli apparati
decorativi, nella posizione originaria per la visione da parte
del pubblico.
Ercolano conferma la sua vocazione ad essere un vero e
proprio laboratorio a cielo aperto e tutti i visitatori del
Parco potranno assistere alle attività di cantiere e vedere il
lavoro degli archeologi e restauratori in diretta su uno schermo
visibile dall'esterno della stanza del Custode.
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