Il dipinto Le tre età di Gustav Klimt
è un capolavoro prezioso in tutti i sensi. Per la sua opera il
maestro austriaco ha utilizzato oro, platino e argento sia negli
sfondi sia per ornare le figure femminili. Lo hanno scoperto i
ricercatori del Cnr e del Centro Centro di Eccellenza Smaart
dell' Università di Perugia durante le analisi condotte sulla
base di un accordo tra la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e
Contemporanea di Roma e la Galleria Nazionale dell'Umbria. Le
tre età, appartenente alle collezioni della GNAM, è stato
esposto nel museo perugino nell'estate 2024 con un successo di
pubblico di oltre 62.000 visitatori in tre mesi. Il capolavoro
di Klimt tornerà in esposizione alla Gnu dal 26 ottobre in
occasione della mostra 'L'età dell'oro. I capolavori dorati
della Galleria Nazionale dell'Umbria incontrano l'Arte
Contemporanea'' in programma fino al 19 gennaio 2025.
Le indagini diagnostiche - è stato spiegato - erano state
avviate per chiarire alcune questioni emerse durante lo studio
dei documenti e della letteratura artistica sulla tela dell'
artista, e in particolare, per verificare le modalità e
l'estensione dell'uso di materiali preziosi. ''L'uso esteso di
metalli preziosi - è spiegato in una nota - dimostra come il
quadro possa davvero considerarsi un 'gioiello' nel quale Klimt
ha cercato di ottenere quella brillantezza che ancora oggi rende
l'opera uno dei suoi capolavori più apprezzati''. I risultati
preliminari hanno confermato la presenza diffusa di lamine e
polveri metalliche dai toni iridescenti con cui l'artista ha
creato effetti cangianti della superficie. ''Le mappe elementari
XRF evidenziano l'impiego di oro (Au), platino (Pt) e argento
(Ag). Inoltre, la cromia dei capelli della giovane donna vede
l'impiego combinato di ossido di ferro, tipicamente presente nei
pigmenti a base di ocre, e l'oro per ottenere tonalità più calde
del colore''. i due musei nazionali hanno chiamato a collaborare
un team di ricercatori degli Istituti di Scienze e Tecnologie
Chimiche "G.Natta" (CNR-SCITEC) e di Scienze del Patrimonio
Culturale (CNR-ISPC) del CNR e del Centro di Eccellenza SMAArt
(Scientific Methodologies applied to Archaeology and Art) dell'
Università di Perugia con il coordinamento dell' Ufficio
Diagnostica e Restauro della Galleria Nazionale dell'Umbria. Il
lavoro si è svolto con tecniche di imaging iperspettrale nel
visibile e vicino infrarosso (Vis-NIR) e di fluorescenza a raggi
X a scansione (MA-XRF) mirate alla identificazione e alla
mappatura dei pigmenti e metalli sulla tela, in particolare
sulle campiture dorate ed argentate. ''A tutt'oggi - è stato
fatto notare - sono pochi i lavori in letteratura che
riportano informazioni in merito al tipo di metalli preziosi e
non, che Klimt ha impiegato nel suo periodo aureo''.
L'accordo di collaborazione siglato tra le due istituzioni
dimostra quanto sia importante lavorare in team intrecciando i
percorsi della ricerca scientifica, storica e artistica per
ottenere risultati importanti, ha osservato Cristina Mazzantini,
direttrice della Gnam, sottolineando che ''il prestito di 'Le
Tre età' alla Gnu ha scritto un altro affascinante capitolo
della sua storia''. Per Costantino D'Orazio, direttore del museo
di Perugia, la scoperta ''conferma la necessità di promuovere
attività di ricerca sul patrimonio custodito nei nostri musei e
indica un metodo virtuoso di collaborazione tra le istituzioni,
chiamate a condividere con il pubblico i risultati delle
indagini''.
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