BOLOGNA, 24 MAR - In Emilia-Romagna in pochi anni è raddoppiato il numero delle famiglie in povertà, passate dal 3,2% nel 2019 al 6,8% nel 2023. "In Emilia-Romagna, secondo gli ultimi dati Istat, la spesa media mensile per consumi delle famiglie - ha spiegato in commissione Politiche per la salute e politiche sociali l'assessora all'Agenda digitale, legalità, contrasto alle povertà, Elena Mazzoni - è stata di circa 2.960 euro (nel 2023), superando di oltre 225 euro quella delle famiglie italiane.
Nonostante questo dato sembri allineato a quello del 2022 è importante notare che, tenendo conto dell'inflazione, la spesa effettiva delle famiglie emiliano-romagnole è diminuita del 3,4% rispetto a un calo nazionale fermo all'1,5%".
"L'Istat - ha proseguito l'assessora - ha certificato che la soglia della povertà relativa si è attestata per il 2023 a 1.210 euro mensili, in altre parole, una famiglia viene considerata povera in termini relativi se sostiene una spesa per consumi inferiore a questa soglia. In Emilia-Romagna si stima che vivano in condizioni di povertà relativa il 6,8% del totale delle famiglie residenti, parliamo di circa 140.000 nuclei familiari. La percentuale di famiglie in povertà relativa è aumentata man mano nel tempo passando dal 3,2% nel 2019 fino a raggiungere un massimo storico, appunto, del 6,8% nel 2023".
Mazzoni è intervenuta poi, tra le altre questioni, sui progetti regionali contro la povertà e sul tema dell'assistenza sociale: "La spinta fondamentale sarà data dall'approvazione del nuovo Piano regionale triennale per il contrasto alle povertà 2025-2027; siamo ora in attesa dell'approvazione del decreto da parte del ministro del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il ministro dell'Economia e delle finanze".
Sull'assistenza sociale: "L'obiettivo è potenziare ulteriormente il servizio; il contributo ammonta a 40mila euro annui per ogni assistente sociale assunto a tempo indeterminato in aree che abbiano almeno raggiunto il rapporto di un assistente sociale ogni 6.500 abitanti, 20mila dove il rapporto è di un assistente ogni 4mila-5mila abitanti".
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