Le imprese manifatturiere guardano
alla formazione per creare innovazione e sviluppo sostenibile.
La metà degli imprenditori ritiene di possedere le competenze
necessarie per la trasformazione 4.0, mentre, il 9% ha assunto
personale già formato e il 14% ha intenzione di farlo. Quasi tre
aziende su dieci (27%) però non si ritengono ancora pienamente
pronte. Emerge dall'Osservatorio Mecspe, la fiera del
manifatturiero e dell'industria 4.0, che sottolinea come
"trasformazione digitale, transizione energetica, mobilità
sostenibile" siano sfide complesse, che richiedono nuove
competenze e la creazione di nuove opportunità lavorative. A
fine 2022, secondo l'Istat, l'industria contava oltre 4 milioni
e 600 mila addetti,
in linea con lo scorso anno, ed entro maggio, senza considerare
le uscite, si prevede l'ingresso di 385.330 nuove unità (secondo
Unioncamere-Anpal).
Dall'Osservatorio emerge anche che circa 4 realtà su 10
conoscono e utilizzano gli strumenti di supporto alla formazione
continua, come fondi interprofessionali o il Fondo
Competenze. Per il 2023, il 31% degli imprenditori prevede di
richiedere il credito di imposta formazione 4.0, l'incentivo
messo a disposizione dal Ministero delle Imprese e del Made in
Italy. Sale anche l'attenzione alle partnership con Università e
Its, con cui quasi la metà delle aziende ha stretto una
collaborazione. La formazione è protagonista anche del Pnrr, che
ha previsto uno stanziamento di 350 milioni per Competence
Center e Digital Innovation Hub per il 2021-2026. Attualmente
circa l'8% delle aziende ha già collaborato con queste realtà.
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