"Anche in Italia è in atto la nuova
rivoluzione industriale: la trasformazione digitale. Ma nord e
sud viaggiano a velocità diverse e il Pnrr può colmare questo
gap geografico. Serve superare alcuni limiti strutturali come la
frammentazione amministrativa e il divario in termini
competenze". E' quanto sostiene Andrea Rubei, ceo di MyMeta,
startup che ha sviluppato in Italia una piattaforma di 'digital
adoption' (adozione digitale) per semplificare l'implementazione
di soluzioni tecnologiche all'interno dei processi aziendali e
garantire il ritorno di ogni investimento tecnologico.
La trasformazione digitale potrebbe generare, secondo uno studio
condotto da Idc, "un valore aggiunto di 251 miliardi di euro per
l'economia italiana entro il 2024, grazie alla crescita delle
attività digitali delle imprese e alla creazione di nuovi
prodotti e servizi digitali". Si tratta di "un processo
inesorabile" in cui la Digital adoption rappresenta "una
componente essenziale", in quanto, "consente alle organizzazioni
di mettere in pratica le nuove strategie e i nuovi processi
abilitati dalle tecnologie digitali", spiega il manager. In
particolare, il cloud computing "è uno dei fattori chiave" e
potrebbe generare un valore aggiunto di 7,4 miliardi di euro
entro il 2024". La trasformazione digitale però "non può
realizzarsi pienamente - sottolinea - se l'utente non viene
messo al centro". In questo scenario, MyMeta ha organizzato a
Milano, il 23 marzo prossimo, il primo evento internazionale
completamente dedicato alla Digital Option con la partecipazione
di oltre ottanta aziende italiane e non solo. "L'Italia ha
maggiori difficoltà nella digital transformation a causa di una
infrastruttura digitale ancora in fase di sviluppo rispetto ai
suoi omologhi europei - spiega il ceo di MyMeta -. Ad esempio,
molte aziende italiane hanno ancora una gestione manuale dei
processi, piuttosto che automatizzati tramite l'uso di
tecnologie digitali
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