Si chiude definitivamente il processo a carico di Mirko Tocchio, l'imprenditore romano finito al centro di un'inchiesta per una presunta sottrazione fraudolenta di beni in seguito a un sequestro patrimoniale. Lo rende noto il difensore, Sergio Maglio, spiegando che il Tribunale di Roma ha emesso una sentenza di assoluzione con la formula 'perche' il fatto non sussiste', ponendo fine a una vicenda giudiziaria che aveva avuto inizio nel 2016.
Secondo l'accusa - si legge in una nota - Tocchio avrebbe effettuato una serie di operazioni finanziarie con l'obiettivo di eludere il provvedimento di sequestro che colpi' il suo patrimonio, composto da circa 5 milioni di euro tra liquidita', beni mobili - incluso uno yacht di 28 metri - e un fondo fiduciario nel Regno Unito. Tuttavia, la difesa ha sempre sostenuto che le transazioni contestate erano semplicemente pagamenti ordinari e programmati da tempo, senza alcun intento fraudolento. 'La sentenza - si legge nel comunicato - ha confermato proprio questa ricostruzione, escludendo qualsiasi ipotesi di dolo o irregolarita' nelle operazioni eseguite. Secondo i giudici, le movimentazioni finanziarie contestate erano riconducibili ad attivita' lecite e prive di finalita' elusive. Inoltre, e' emerso che le banche coinvolte hanno operato in totale trasparenza, senza alcun tentativo di occultare i fondi'.
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