L'allarme per il futuro delle sale
cinematografiche chiuse, a Roma (e non solo) da riconvertire in
centri commerciali o in altre destinazioni d'uso diverse dal
cinema è arrivato oltreoceano. Martin Scorsese, Jane Campion,
Wes Anderson, Ari Aster sono tra i firmatari di un appello,
pubblicato sul Corriere della Sera, rivolto al presidente Sergio
Mattarella e alla premier Giorgia Meloni, che si unisce alle
riflessioni di Renzo Piano e di tanti altri in queste settimane.
"Come ben riflette in modo eloquente Renzo Piano sulla
situazione attuale di Roma, è chiaro che il tentativo di
riconvertire spazi destinati al possibile rinascimento culturale
della Città Eterna in hotel, centri commerciali e supermercati è
del tutto inaccettabile. Tale trasformazione rappresenterebbe
una perdita irreparabile: un profondo sacrilegio non solo per la
ricca storia della città, ma anche per il patrimonio culturale
da lasciare alle future generazioni". Scorsese, primo firmatario
invita "i colleghi di tutto il mondo, direttori di festival e
tutti gli operatori culturali a firmare questa lettera per
salvare l'ultima possibilità di redenzione di una delle città
culturali e artistiche più importanti al mondo. Questa lettera è
indirizzata anche personalmente al Presidente Sergio Mattarella
e al Primo Ministro Giorgia Meloni, per impedire qualsiasi
conversione degli spazi culturali di Roma. È nostro dovere
trasformare - conclude sollecitato ad intervenire dal Piccolo
America in prima fila su questa emergenza - queste "cattedrali
nel deserto" abbandonate in veri templi della cultura, luoghi
capaci di nutrire le anime sia delle generazioni presenti che di
quelle future".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA