Erano circa 2000, secondo la
polizia, i manifestanti che hanno partecipato oggi al corteo
milanese 'No stato di polizia, No ddl1660", partito da piazza 24
maggio e che ha attraversato la circonvallazione interna
cittadina per percorrere poi corso di porta Romana e concludersi
senza problemi in piazzale Lodi.
Lungo il percorso i manifestanti - dai proPal ai collettivi
studenteschi, ma anche attivisti di Rifondazione comunista e
altre sigle - hanno acceso fumogeni, lasciato alcune scritte
contro il ddl sicurezza ma anche contro le forze dell'ordine,
come 'polizia assassina, Ramy vive', e danneggiato una vetrina
di Mediobanca. Nessuno al momento risulta identificato e non
risultano incidenti di rilievo.
C'è stato un piccolo momento di tensione quando Klaus Davi si
è messo a osservare il corteo da bordo strada e alcuni
partecipanti gli hanno urlato di andarsene. Il giornalista si è
allontanato e la vicenda si è conclusa senza strascichi.
Lungo il corteo i manifestanti hanno scandito slogan contro
il ddl, per la Palestina e altri che chiedono verità per Ramy,
il ragazzo morto in un inseguimento con le forze dell'ordine. Ad
aprire il lungo serpentone che si è snodato tra zona Ticinese e
porta Romana, un grande striscione con la scritta 'Gloria alla
Resistenza. Fino alla liberazione'.
La manifestazione "contro la deriva autoritaria del governo
Meloni" - come è stato spiegato dagli organizzatori dal carro in
apertura del corteo - coincide infatti con quella a sostegno
della causa palestinese, giunta ormai al 72esimo sabato dal 7
ottobre 2023.
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