Le irregolarità sulle liste di
attesa "non sono più tollerabili". Il ministro della Salute
Orazio Schillaci scrive nuovamente al presidente della
Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga: i dati dei Nas,
afferma, "rivelano una situazione che non possiamo più
tollerare: il 27% delle strutture sanitarie presenta ancora
irregolarità gravi. Persistono agende chiuse arbitrariamente,
liste gonfiate, sistemi di prenotazione frammentati e pratiche
opache che ostacolano l'accesso alle cure", "troppe situazioni
indegne". Schillaci chiede pertanto di "sollecitare tutte le
Regioni ad adempiere con effetto immediato agli obblighi
previsti".
"A distanza di mesi dalla mia precedente comunicazione, torno
a scriverti - si legge nella lettera del ministro, che l'ANSA ha
potuto visionare, al presidente Fedriga - con rinnovata urgenza
sul tema dell'attuazione del Decreto Liste d'attesa, questione
che rappresenta oggi la battaglia più importante per garantire
il diritto alla salute dei nostri cittadini". I recenti dati
emersi dalle ispezioni condotte dai Carabinieri Nas tra ottobre
e dicembre 2024 "rivelano una situazione che non possiamo più
tollerare". Ed ancora: "È giunto il momento di accelerare: non è
più sostenibile che in alcune Regioni le liste siano ancora
immotivatamente e illegalmente chiuse, costringendo i cittadini
a rivolgersi ai media per veder garantito un proprio diritto
costituzionale. Ho fatto il medico per oltre 30 anni nel sistema
sanitario pubblico, conosco bene le difficoltà quotidiane e
comprendo i disagi derivanti da carenze strutturali. Tuttavia,
questi fattori non possono in alcun modo giustificare
comportamenti che compromettono il diritto alla salute dei
cittadini: medici che si rifiutano di rendere disponibili le
proprie agende di lavoro al sistema di prenotazione unificato;
professionisti che limitano la propria attività nel servizio
pubblico privilegiando quella privata in intramoenia, creando
così un sistema a due velocità; dirigenti che non esercitano i
dovuti controlli su situazioni che le ispezioni dei Nas hanno
dimostrato essere diffuse e sistematiche". Le irregolarità
documentate - "dalle liste di attesa artificialmente gonfiate
alle agende chiuse arbitrariamente fino alle prenotazioni
gestite con elenchi cartacei invece di piattaforme digitali
centralizzate - sono pratiche inaccettabili che minano alla base
la credibilità e l'efficacia del nostro Servizio Sanitario
Nazionale". Schillaci sottolinea quindi come il caso del Lazio
dimostri che "l'applicazione rigorosa delle norme porta
risultati tangibili: i tempi medi di attesa sono passati da 42
giorni nel 2023 a soli 9 nei primi mesi del 2025.
Questo testimonia che è possibile garantire tempi certi per
le prestazioni sanitarie semplicemente applicando correttamente
la normativa esistente". La piattaforma di monitoraggio
nazionale, sottolinea inoltre Schillaci, "sta mostrando molti
casi virtuosi ma allo stesso tempo troppe situazioni indegne".
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