C. MALD, RUM E ALTRI DISTILLATI DI
CANNA DA ZUCCHERO, (IPPOCAMPO, PP. 432, EURO 39,90)
Cyrille Mald non è solo uno dei massimi esperti di whisky al
mondo, ma, più in generale, un guru dei distillati che torna
sulla breccia con un volume monumentale dedicato al principe
alcolico di Caraibi e sud America: il Rum. E' un bel volumone
dalla copertina azzurra quello edito da Ippocampo: è l'invito a
un giro del mondo (senza guidare) attraverso 91 paesi e toccando
le distillerie più celebri, le aree geografiche e gli itinerari
di visita, senza tralasciare alcun paese produttore.
Il libro traduce nelle sue pagine le 450 sfumature di aromi
scientificamente identificate: l'inizio è un viaggio storico
sintetico ma avvincente, che parte dalla comparsa della canna da
zucchero in estremo oriente, coltivata a partire dal 7000 a.C.,
fino al suo arrivo nelle Antille, portata dallo stesso
Cristoforo Colombo. Ad essa si intrecciano altre due
cronistorie, quella della distillazione e quella della tratta
degli schiavi. Si arriva poi a due date simbolo, quella
dell'estrazione della prima cachaça a Sao Vicente nel 1532 e la
prima comparsa del termine rum, nel 1650.
La diffusione della bevanda sarà immediata e già cinque anni
più tardi una razione quotidiana sarà accordata ai marinai della
Royal Navy che invaderanno la Giamaica. Nel volume tante cartine
(che lo rendono uno degli atlanti dedicati al rum più completi),
i metodi di produzione, le botti, i bicchieri da utilizzare e le
distillerie principali e storiche, ognuna con le sue
caratteristiche peculiari. E poi gli abbinamenti come quello, da
provare, di un rum agricolo ai crostacei.
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