"Criticità" in materia di
trasparenza della Fondazione Pescheria a Pesaro e della gestione
dei fondi da parte di quest'ultima. Nella Sala del Consiglio del
Comune pesarese la conferenza stampa del centrodestra si è
focalizzata questo tema e sulla richiesta di chiarezza. Tutto
ciò avviene in seguito alla vicenda che ha interessato circa
600mila euro di affidamenti in due anni, da parte del Comune di
Pesaro, durante la scorsa legislatura, in favore delle
associazioni Opera Maestra e Stella Polare, sui quali al momento
lavora la Commissione di garanzia comunale e indaga anche la
Procura. Un contesto che ha portato l'opposizione a richiedere
accesso agli atti e rendicontazioni anche di altri enti; tra
questi, il primo a finire nel mirino è la Fondazione Pescheria,
alla quale sono stati affidati i fondi e la gestione delle
risorse di Pesaro Capitale italiana della cultura 2024.
"Con la modifica dello statuto della fondazione nel 2021, -
afferma il centrodestra con i consiglieri Marchionni, Lanzi
(Pesaro Svolta), Andreolli (Lega), Boresta, Canciani, Corsini,
Malandrino, Redaelli (Fratelli d'Italia), Dallasta, Marinucci
(Forza Italia) e Bargolomei (Pesaro Giovani) - il Consiglio
comunale può solo erogare denaro senza avere alcun potere sulle
iniziative della Pescheria L'emendamento proposto per modificare
ciò è stato bocciato dalla maggioranza. Da qui le varie
richieste di accesso agli atti per fare chiarezza sui fondi
sulla fondazione e sulla gestione nei confronti di enti terzi.
Emerge che alla fine dell'anno la Fondazione gestirà 5 milioni
di euro di cui 60% arrivano da privati".
Analizzando la rendicontazione del 2023, segnalano i
consiglieri del centrodestra, viene evidenziato l'affidamento di
un incarico da 16mila euro per la comunicazione di Pesaro 2024 a
Lievito Consulting: "La stranezza non è l'affidamento ma il
fatto che la stessa società gestisca la comunicazione anche di
alcuni gruppi parlamentari del Pd e della campagna elettorale
per le europee dell'ex sindaco di Pesaro, Matteo Ricci". "Nulla
di illegittimo rispetto agli affidamenti - hanno precisato gli
esponenti del centrodestra - e nulla contro la professionalità
dell'azienda, sia chiaro, visto è una società di comunicazione.
Lo riteniamo però inopportuno da un punto di vista politico
perché la società è la società di comunicazione di riferimento
del Pd".
Il centrodestra lamenta "mancanza di trasparenza" e per
questo ha inoltrato una "richiesta di accesso agli atti il 3
agosto poiché, sostiene, il sito della fondazione fino a qualche
settimana fa era privo di qualsivoglia documentazione
sull'istituzione e formazione dell'ente e sulle attività svolte.
La risposta è stata parziale e deficitaria, - sostengono i
consiglieri di opposizione - giacché non abbiamo ancora i
mandati di pagamento effettuati dalla fondazione a favore di
terzi o un piano triennale anti-corruzione, obbligatorio da
redigere visto che il 27 giugno è stato redatto il bilancio".
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