A fronte di "360 milioni di euro di
danni stimati a Senigallia" (Ancona) all'indomani dell'alluvione
del maggio 2014 che causò notevoli disagi e tre morti, il
governo stanziò circa "27 milioni di euro" per interventi con
due ordinanze; e nonostante "53 milioni di euro" previsti
dall'Autorità di bacino per un piano di assetto del fiume Misa
per una "messa in sicurezza definitiva" tra interventi e la
vasca di Bettolelle, fino all'insediamento della giunta
Acquaroli nel 2020 ci furono "interventi per 9,7 milioni e 424
mila euro". Sono numeri forniti dall'assessore alla Protezione
Civile Stefano Aguzzi nel corso della seduta del Consiglio
regionale dedicata a informazioni della giunta sull'alluvione
del 2014 a Senigallia.
La decisione di prevedere una seduta solo per parlare
dell'alluvione di dieci anni fa, quando governava una giunta di
centrosinistra, e fissarne un'altra, che si svolgerà il 5
novembre, sull'altra disastrosa alluvione del 15 settembre 2022
che causò 13 morti sempre nel Senigalliese, è stata contestata
dalle opposizioni: Pd e M5s che hanno espresso in aula forti
critiche anche sulla gestione della giunta Acquaroli per una
presunta scarsa efficienza nell'utilizzo dei fondi a
disposizione. Lungo e concitato il dibattito in aula in cui sono
intervenuti numerosi consiglieri di maggioranza e opposizione e
anche il presidente Francesco Acquaroli.
"Mi dà l'idea - ha commentato Aguzzi in aula - che allora ci
sia stata una scarsa considerazione del governo nazionale per le
esigenze del territorio. Ciò perché, - ha proseguito l'assessore
- a fronte di 360 milioni di danni, disagi e morti, era una
situazione avrebbe meritato stanziamenti diversi e attenzione
maggiore, oltre ai 27 milioni stanziati dalle due ordinanze".
Altre perplessità Aguzzi le ha sollevate sull'entità dei circa
9,7 milioni utilizzati per gli interventi di ripristino degli
argini che pure vennero eseguiti: nel 2014 il Misa ruppe gli
argini in 25 punti, ha ricordato Aguzzi mentre nel 2022 gli
argine tennero ma vennero scavalcati dalla furia delle acque che
provenivano dalle forti precipitazioni a monte di Senigallia.
Le due alluvioni, ha sottolineato l'assessori, furono di
diverso tipo: nel 2014 scaturirono da piogge consistenti nella
zona per più giorni mentre nel 2022, nonostante a Senigallia non
ci fossero state precipitazioni eccezionali, la grande massa
d'acqua arrivò per le piogge eccezionali a monte del
Senigalliese.
L'assessore ha inoltre rivendicato l'impegno della giunta
Acquaroli a sbloccare e realizzare la "vasca di Bettolelle" per
mitigare il rischio di esondazione alle porte di Senigallia.
"siamo riuscito ad avere autorizzazioni che si cercavano da
anni, e a sbloccare tutto. I lavori erano iniziati prima
dell'alluvione - ha rimarcato, sottolineando le altissime medie
di precipitazioni cadute - ma anche se tutte le opere fossero
state realizzate, non avrebbero contenuto il disastro del 2022".
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