Nelle Marche le denunce di
infortuni sul lavoro nel 2024 sono state 16.676, con una
diminuzione rispetto all'anno precedente (-1,4%); 22 le vittime
contro le 28 dell'anno precedente vittime (-21%), di cui sette
in provincia di Ancona. A livello provinciale il maggior numero
di infortuni si è registrato ad Ancona (5.641; -1,9%) mentre
Fermo si pone in controtendenza: 1.359 infortuni (+6,3% rispetto
al 2023). Le malattie professionali denunciate nella regione
sono state 7.725 nel 2024, con un aumento del 14% rispetto al
2023: il record negativo è appannaggio della provincia di
Macerata con 2.388 casi (+15,7%) e Pesaro Urbino al secondo
posto (1.880; +9,8%) che precedono Ancona (1.729; +23,9%).
Sono i dati emersi in occasione della firma del protocollo
d'intesa da parte di Regione Marche, Inail e Anmil: lo scopo è
"promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro e in tutti gli
ambiti della vita quotidiana; e "garantire ai cittadini migliori
condizioni di vita, lavoro e salute attraverso attività di
informazione, formazione e sensibilizzazione". Prevede anche
campagne di comunicazione rivolte a scuole, università e
istituzioni, per "costruire una vera e propria cultura della
prevenzione". La Regione si impegna a supportare le iniziative e
garantirne l'efficacia nel tempo.
Alla firma hanno partecipato il presidente della Regione
Francesco Acquaroli, l'assessore regionale al Lavoro Stefano
Aguzzi, il direttore nazionale Inail Marcello Fiori e regionale
Piero Iacono, il presidente nazionale Anmil Antonio Di Bella, la
presidente regionale, Stefania Benedetti, e il presidente di
Anmil Pro (Cooperativa di promozione umana e di integrazione
sociale di persone svantaggiate), Marcello Luciani. L'accordo
sarà valido fino al 31 dicembre 2028.
Tra le iniziative più significative, la Scuola regionale
della Testimonianza che le Marche, prima regione in Italia a
farlo, hanno avviato: "ha permesso a chi ha subito un infortunio
sul lavoro di formarsi per raccontare la propria esperienza e
formare lavoratori, datori di lavoro e studenti. Alla prima
edizione hanno partecipato 15 persone, di cui 7 hanno dato vita
ad Anmil Pro, una cooperativa che promuove la formazione sulla
sicurezza nei luoghi di lavoro. Un'iniziativa concreta per
sensibilizzare giovani e lavoratori sull'importanza della
prevenzione.
"La lotta contro gli infortuni sul lavoro deve essere una
priorità assoluta, ma anche un segno di maturità per la nostra
società", ha detto Acquaroli, dopo aver ricevuto in dono dal
direttore Inail una felpa delle Paralimpiadi, ideate da un
medico Inail nel 1960, e il gioco "Sicurezza e Memoria" dal
presidente Anmil.
"Nelle Marche compiamo passi importanti in questa direzione,
- ha sottolineato Acquaroli - e un ruolo fondamentale è svolto
da chi, dopo aver vissuto un infortunio sulla propria pelle,
sceglie di trasformare la propria esperienza in testimonianza e
formazione. Il valore di questo tipo di formazione va oltre il
rispetto delle procedure: ci insegna che basta un solo istante
di disattenzione per cambiare radicalmente una vita. I
formatori-testimonial svolgono un ruolo cruciale nel far
comprendere quanto il mancato rispetto delle regole possa
mettere a rischio se stessi e gli altri, con conseguenze
drammatiche per le persone, le famiglie e per il sistema
sanitario. Oltre a garantire l'applicazione delle normative, la
Regione ha il dovere di sostenere la formazione, diffondere
l'informazione e promuovere la consapevolezza, affinché la
sicurezza sul lavoro diventi un valore condiviso e parte
integrante della nostra cultura".
"Questo accordo rappresenta un unicum nella regione,
un'iniziativa innovativa per incentivare azioni concrete volte a
prevenire gli incidenti sul lavoro e a migliorare la sicurezza
nei luoghi di lavoro - ha osservato Aguzzi -. Si traduce in
corsi di formazione e iniziative rivolte ai giovani nelle
scuole, fondamentali per diffondere una vera cultura della
prevenzione". "Due esempi attuati nelle Marche sono
particolarmente rilevanti. - Il primo, in collaborazione con
Anmil, ha visto la formazione di persone che hanno subito un
infortunio sul lavoro e riportato un'invalidità: queste persone
diventano testimonial della sicurezza, portando la loro
esperienza nelle aziende e nelle scuole. Il secondo progetto,
realizzato con Inail, prevede un finanziamento aggiuntivo di
circa 320 mila euro dall'Inail, destinato a corsi di formazione
extra per i lavoratori, oltre a quelli obbligatori".
Secondo il dg Inail Fiori occorre "rafforzare la
collaborazione con le istituzioni e le parti sociali, per
ridurre il numero di infortuni e migliorare salute e sicurezza
nelle imprese. Con gli incontri di oggi proseguiamo il dialogo
col territorio e le istituzioni, nell'ambito di 'Inail insieme',
con l'obiettivo di perseguire la mission istituzionale: mettere
sempre la persona al centro e prevenire gli infortuni e le
malattie professionali, attraverso misure di incentivazione
della sicurezza nelle imprese, la formazione degli operatori e
la promozione della cultura della sicurezza nella società e
nelle scuole. Per le imprese marchigiane nel 2024 sono stanziati
incentivi, tramite i bandi Isi, per circa 28milioni di euro".
"Grazie a questo protocollo l'Inail - ha detto Iacono -
ribadisce le proprie finalità istituzionali in materia di tutela
della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, esercitando
anche attività di divulgazione in modo innovativo, partendo
dalla testimonianza di persone che hanno vissuto il dramma
dell'infortunio sul lavoro sulla propria pelle e formate,
partendo da un concreto coinvolgimento emotivo, per compiere la
propria attività in diversi contesti".
Il protocollo, ha rimarca Di Bella, "rappresenta un atto di
grande senso civico e di profonda responsabilità nei confronti
del buon vivere in una società che sia a misura d'uomo. Ci
impegniamo per dare alle nuove generazioni competenze, saperi e
strumenti per prevenire situazioni di rischio e per richiedere
l'osservanza delle regole e il rispetto dei diritti nei luoghi
di lavoro, cominciando dai più giovani che saranno i lavoratori
del domani".
"La Regione Marche è stata la prima in Italia ad aver creduto
in questo progetto. Nel 2021 - ha ricordato Benedetti - aveva
stanziato un fondo che ha permesso di realizzare un corso
professionalizzante per il riconoscimento del ruolo del
'formatore-testimonial'".
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