Per il presidente Aleksandar
Vucic, la Serbia resta sulla strada verso l'integrazione
europea, ed è in grado di soddisfare entro il 2027 tutti i
criteri legati alle agende di riforme e di crescita,
indipendentemente dal fatto se entro quella data il Paese sarà o
meno membro dell'Unione europea.
"Noi siamo sulla strada europea, la Ue è il nostro principale
partner commerciale, e noi ci siamo posti come obiettivo di
soddisfare entro il 2027 tutti gli obblighi derivanti
dall'agenda di crescita e da quella delle riforme,
indipendentemente se saremo o meno membri dell'Unione. Io non
posso promettere che entreremo a far parte dell'Unione (entro
quella data), nessuno lo può promettere, ma possiamo soddisfare
praticamente tutti quei criteri", ha detto Vucic parlando oggi
in conferenza stampa con il capo della rappresentanza Ue a
Belgrado Emanuele Giaufret, che gli ha consegnato l'ultimo
rapporto della commissione europea sui progressi della Serbia.
In tale documento, ha osservato Vucic, "vi sono punti molto
chiari e che noi non abbiamo soddisfatto, e che riguardano
l'allineamento della nostra politica estera (con quella della
Ue), innanzitutto per quel che concerne le sanzioni alla
Federazione russa, e l'introduzione di visti per determinati
Paesi". La Serbia, ha aggiunto, ha recepito al tempo stesso il
messaggio della Ue sulla legge elettorale, con il governo pronto
ad accogliere le raccomandazioni dell'Odihr, nonostante
l'esistenza di visioni differenti. su alcuni punti. E uno dei
punti in cui permangono divergenze, ha detto Vucic, è la
questione del Kosovo, anche se Belgrado concorda sul fatto che
il dialogo sia l'unica soluzione in grado di portare a un
compromesso con Pristina.
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