Sull'altra faccia delle medaglie di Parigi 2024 c'è il volto rigato di lacrime di DIKA MEM, giocatore della favoritissima squadra francese di pallamano che con uno sciagurato passaggio sbagliato a pochi secondi dalla fine dei quarti di finale ha consentito alla Germania una rocambolesca rimonta, negando alla grandeur d'oltralpe il tripudio in uno degli sport preferiti. Ma è affollato, il podio dei perdenti di Parigi.
Per sublime paradosso, moralmente c'è anche una che li irride, gli atleti finiti fuori dai primi tre: è ELISA DI FRANCISCA e tecnicamente lei nello sport è una vincente avendo nel palmares due ori e un argento olimpico, oltre a qualche titolo mondiale. Ma contestando in maniera sgradevole in tv alla 19enne Benedetta Pilato una reazione serena al quarto posto ottenuto nei 100 rana, l'ex schermitrice stavolta è passata automaticamente tra gli sconfitti.
Dove trova un altro italiano che ha perso, non un match ma un'occasione: quella di vivere lo spirito olimpico come ha fatto il suo amico-rivale Alcaraz (felice di fare la fila a mensa al Villaggio e neanche offeso del fatto che tutti gli altri atleti riconoscessero Nadal e nessuno lui): JANNICK SINNER ha scelto di evitare i Giochi causa tonsillite. E pensare che qualcuno si è fatto letteralmente tagliare un dito, per esserci ed inseguire l'oro: il giocatore di hockey australiano Matt Dawson durante la preparazione a Parigi 2024 ha subito la frattura dell' anulare della mano destra, per non perdere l'appuntamento olimpico in conseguenza dell'ingessatura e della successiva riabilitazione, si è fatto amputare il dito infortunato. E, lui che in passato aveva vinto l'argento, è pure stato eliminato ai quarti di finale dall'Olanda.
Ma nessuno si azzarda a considerarlo un perdente di questi Giochi, neppure i giocherelloni di la "Fédé de la Lose", la federazione degli sconfitti, un sito francese appositamente creato per prendere di mira i battuti dei Giochi e che - c'è da dire - nel suo sarcasmo riserva particolare attenzione proprio agli atleti Bleus.
E se l'ostacolista norvegese WARHOLM, considerato sicuro vincente alla vigilia, ha fallito la chance olimpica, un altro che entra di diritto nella galleria degli sconfitti di Parigi è MATHIEU VAN DER POEL, presentatosi con grandi proclami nel ciclismo e finito schiacciato dallo stato di grazia di Remco Evenepoel. Per la verità, il giovane Mathieu dovrebbe avere nel dna la delusione sportiva perchè ha in famiglia il principe dei perdenti: suo nonno era RAYMOND POULIDOR, tenero e amatissimo eterno sconfitto del ciclismo francese, uno che era un gigante delle due ruote ma non indossò mai, neanche per un giorno, la maglia gialla del Tour.
Proseguono invece le loro fantozziadi gli STAFFETTISTI DELLA 4X100 USA, che nonostante il rango incredibilmente non vanno a medaglia dal 2004. Non è andata sul podio neanche IRMA TESTA, pugile azzurra considerata sicura vincitrice alla vigilia e invece subito fuori, battuta da una cinese. Ma in generale è stato tutto il pugilato italiano ad andare male, amplificando la straniante sensazione con le continue proteste: per un'avversaria intersex pienamente nelle regole Cio, ma anche per i verdetti dei giudici. "Gli arbitri ci penalizzano", il mantra, e forse qualche volta è stato anche vero ma è la spedizione nel complesso ad essere stata deludente, come la motivazione addotta dal clan azzurro. Sono andate molto al di sotto delle aspettative le CALCIATRICI DELLA NAZIONALE DI CALCIO SPAGNOLA, campionesse del mondo del 2023 diventate icona per la battaglia mediatica e giudiziaria dopo il bacio rubato dall'allora presidente federale Rubiales alla Hermoso: battute dal Brasile.
Nel pantheon dei perdenti di Parigi 2024 c'e' posto infine anche per un altro italiano, il lottatore CHAMIZO. Coinvolto in passato in un controverso caso di doping, non si era poi guadagnato la qualificazione ai Giochi: aveva parlato di complotto creando un caso internazionale, è stato ripescato grazie al ranking. Si è presentato qui, primo incontro, sconfitta netta e subito fuori. Ha cominciato a parlare di arbitri, lo hanno saggiamente interrotto: si era già guadagnato da tempo la faccia più antipatica della medaglia, quella tosta.
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