(ANSA) - ROMA, 09 GIU - Un giudizio complessivo sulla teologia di Henri Le Saux OSB attraverso la visione fondamentale di David Tracy, e una sua prospezione che ne mostri la profondità di senso e di portata nella collocazione storica.
E' quanto propone padre Fausto Gianfreda SJ, docente di Sacra Teologia della Pontificia Università Gregoriana in Roma e della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale in Napoli, nel libro "L'immaginazione analogica nell'attività teologica di Henri Le Saux" (Pazzini Editore).
Si tratta di una "personale ermeneutica della proposta inclusa nel tragitto di Le Saux, secondo la lezione di Tracy: dopo il corpo a corpo con i suoi testi e l'evidenziazione dell'organicità del suo pensiero, suggerisce un possibile terreno di ricezione dello stesso all'interno della teologia accademica attuale". Nel libro si sostiene che "l'itinerario teologico di Le Saux costituisce un classico religioso moderno, la cui caratterizzazione principale è nell'essere magistrale e profetico per l'epoca contemporanea quanto al dialogo interculturale e interreligioso: gettando le basi per un nuovo modello di cristianesimo con una teologia revisionista e pneumatica, dove la questione ermeneutica è decisiva ed ha al suo centro l'esperienza advaitica".
Si mostra come la "fondazione della teologia nell'esperienza spirituale sia l'affermazione di Le Saux per il nostro tempo, dopo una divaricazione plurisecolare tra teologia e mistica.
Tale affermazione si specifica nella proposta di una possibile teologia sistematica misticamente orientata, che può essere messa in correlazione con tentativi contemporanei di processualismo panenteista".
La visione di Le Saux si è "sviluppata grazie al lavoro dell'immaginazione analogica tra il trascendentalismo occidentale e l'esperienza advaitica: questo lavoro è espressione di un kairós filosofico-teologico". Presentata la possibile visione sistematica di Le Saux, si approfondisce la "portata innovativa della stessa consistente nel superamento del dualismo occidentale, che ha condotto all'estrinsecismo e alla questione del soprannaturale: la via di uscita è tentata da Le Saux muovendosi nell' agostinismo novecentesco, guardando alla conoscenza per connaturalità tommasiana e puntando alla centralità della coscienza nel contesto definito «modernista».
Compiuta la disamina della possibile visione sistematica di Le Saux, infine s'illustra un possibile sviluppo della stessa a formare un'antropologia teologica trascendentale e aposteriorica: a dire che la testimonianza di ricerca di Le Saux è pienamente nel solco teologico dell'Occidente cristiano, che in lui trova una pietra miliare".