(ANSA) - ROMA, 15 MAG - Dall'accoglienza ai rifugiati alla
squadra di rugby, dalle partite a carte per gli anziani alle
lotte per migliorare la vita nel quartiere: è l'esperienza della
parrocchia romana di San Bonaventura nel quartiere di Torre
Spaccata, protagonista in una delle storie della campagna della
Chiesa cattolica italiana 'Uniti nel dono' per sostenere i
sacerdoti. La sua storia è raccontata da Tv2000 nella docu-serie
"La casa sulla roccia".
A Torre Spaccata c'è dunque una parrocchia dove le porte sono
sempre aperte dalle 7 alle 22. Don Stefano Cascio, 45 anni, nato
a Nizza da padre italiano e madre francese, dal 2016 è parroco
di San Bonaventura da Bagnoregio e accoglie tutti: anziani che
giocano a burraco, giovani delle scuole di calcio e rugby,
rifugiati in fuga dalla guerra. Quando il don è arrivato in
questa periferia romana ha trovato degli ambienti un po'
trascurati e sono stati necessari vari lavori di
ristrutturazione, grazie ai quali è stato ricavato anche un
appartamento che ha potuto ospitare una famiglia di profughi
siriani. "Raccogliendo l'appello di Papa Francesco ho chiesto
l'autorizzazione - spiega don Stefano - per allestire un
appartamento che ci ha permesso di ospitare una famiglia che,
proprio durante la permanenza, ha anche avuto la terza figlia".
Concluso il periodo di supporto, "i nostri ospiti hanno poi
trovato un alloggio e adesso l'appartamento è a disposizione
degli studenti".
La parrocchia collabora con le associazioni, le scuole, il
mercato, realizzando una vera e propria "Rete", un tavolo di
lavoro grazie al quale vengono sviluppate iniziative congiunte
volte a promuovere l'apertura e il recupero delle aree comuni
per migliorare la qualità della vita di fasce deboli della
popolazione. Una necessità in un quartiere che era nato come una
sorta di "piccola Svizzera" e che, nel corso degli anni, è stato
travolto da problematiche legate alla povertà economica e
abitativa dei residenti. "Nel 1977, la gente del quartiere ha
piantato una croce e ha detto: qui vogliamo una chiesetta",
spiega don Stefano Cascio nel video. Tra le iniziative c'è
quella del "quartiere solidale" per intercettare le persone
fragili e sole e far nascere solidarietà tra condomini e il
doposcuola insieme ad Acli e Intersos 24.
"Il sacerdote per svolgere il proprio compito ha bisogno di
sostegno e supporto per vivere una vita decorosa - sottolinea il
responsabile del Servizio Promozione per il sostegno economico
alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni - Le offerte
rappresentano il segno concreto dell'appartenenza ad una stessa
comunità di fedeli e costituiscono un mezzo per sostenere
concretamente tutti i sacerdoti, dal più lontano al nostro". Le
Offerte per i sacerdoti, nate come strumento per dare alle
comunità più piccole gli stessi mezzi di quelle più popolose,
sono diverse da tutte le altre forme di contributo a favore
della Chiesa cattolica in quanto espressamente destinate al
sostentamento dei preti diocesani. Le offerte raggiungono circa
33.000 sacerdoti al servizio delle 227 diocesi italiane e, tra
questi, anche 300 sacerdoti diocesani impegnati in missioni nei
Paesi del Terzo Mondo e 3.000 sacerdoti, ormai anziani o malati,
dopo una vita spesa al servizio agli altri e del Vangelo.
L'importo complessivo delle offerte nel 2020 si è attestato
sopra gli 8,7 milioni di euro. (ANSA).