(ANSA) - ROMA, 15 MAG - Alla maestra Mariarosa che, quando
faceva la quinta elementare, gli chiese che cosa volesse fare da
grande, lui rispose: "Il capo ultras". Comincia da qui la vita
di don Roberto Fiscer, anzi 'le vite', perché è stato anche dj
nelle discoteche e animatore sulle navi da crociera, prima di
abbracciare una vita completamente diversa, quella sacerdotale,
dove porta il suo spirito scanzonato e in un certo senso un po'
ribelle. E' lui stesso a raccontare questa storia nel libro
"Vita spiricolata" per le Edizioni Piemme.
Dopo un passato da dj nelle discoteche della riviera ligure,
nel 2006 don Roberto Fiscer viene dunque ordinato sacerdote
nella diocesi di Genova. Inizia così a spendersi per portare il
Vangelo e l'allegria laddove ce n'è più bisogno, dagli ospedali
alle carceri. Nel 2013 fonda 'Radio fra le note', stazione
radiofonica che ora è riconosciuta come radio diocesana. Tra
parrocchia e gruppi scout, la sua missione è da sempre quella di
avvicinare la Chiesa ai giovani e i giovani alla Chiesa: per
questo apre, nel 2020, il proprio canale TikTok che ha superato
i 500mila follower.
Il libro parte dal momento in cui aspettava a mani giunte di
entrare nel Duomo di Genova dove sarebbe stato ordinato
sacerdote. Un giornalista lo intercetta chiedendogli se avrebbe
portato il Vangelo anche nelle discoteche. "Risposi d'istinto,
di cuore, di pancia, di spirito, prendendo il fiato necessario
per dare una risposta, a voce alta: 'Gesù andrebbe anche lì!'.
Fu così - scrive nel libro - che iniziò la mia vita
'spiricolata'".
La scuola con qualche insuccesso, la prima fidanzata,
l'ossessione per la palestra e la dieta, il prete rivela senza
filtri il suo cammino non facile verso la vocazione. Quando è
alle scuole superiori muore la mamma e in quel momento "solo la
musica aveva il pass per il mio cuore, solo la musica sembrava
ascoltarmi. Con le cuffiette sempre nelle orecchie". Da lì si
imbarca su una nave da crociera, assunto per intrattenere i
turisti. Mentre prepara i bagagli "alzai lo sguardo e vidi tra
gli scaffali una Bibbia impolverata. Anche lei doveva venire con
me".
Poi lì il seminario, l'ordinazione, e i primi impegni da
sacerdote dove non smentisce il suo passato con le messe in
spiaggia, la playstation in oratorio e i campi invernali con i
giovani tra preghiere e gare di sci e il Vangelo portato nelle
discoteche, come aveva promesso, che la gente delle sue
parrocchie chiamava 'cristoteche'.
Don Fiscer non ha timore di chiedersi: "Gesù Cristo, al
giorno d'oggi, sarebbe stato un influencer con milioni di
follower? Bella domanda. In realtà è partito con dodici, poi uno
l'ha defollowato (Giuda). Pensandoci bene, quando mai avrebbe
avuto il tempo di postare? Non aveva nemmeno un'ora per dormire.
Anche per i Vangeli si è dovuto servire di quattro social media
manager: Matteo, Marco, Luca e Giovanni".
Nel 2017 Papa Francesco, alla vigilia della sua visita a
Genova, lo chiamò. Era in diretta radio e il prete dj sfumò la
musica per mandare in onda il Papa che si rivolse ai bambini del
Gaslini: "Non vedo l'ora di vedervi. Pregate per me. E state
bravi, mi raccomando". (ANSA).