(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 09 GEN - Un recente attacco a
due villaggi cristiani nel nord del Mozambico ha provocato due
morti e quattro feriti e ha provocato disordini tra la
popolazione locale, inducendo molte persone a lasciare le
proprie case in cerca di sicurezza. "L'attacco è avvenuto il 30
dicembre ed è stato rivendicato dalla sezione mozambicana del
sedicente Stato Islamico, che da oltre cinque anni conduce
un'insurrezione armata nella regione". Lo riferisce la
fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre.
Nei messaggi pubblicati sui propri account attivi sui social
media, il gruppo terroristico afferma di aver attaccato "una
comunità cristiana", respingendo le "milizie cristiane" locali e
costringendole a fuggire, catturando e giustiziando uno dei loro
comandanti. I terroristi hanno postato le fotografie delle case
bruciate del villaggio di Namade, nella provincia di Cabo
Delgado. "A causa dell'incapacità delle forze armate mozambicane
di pattugliare l'intera regione minacciata dai jihadisti, molte
popolazioni locali hanno formato i propri gruppi di difesa,
spesso composti da veterani della decennale guerra civile del
Mozambico", commenta Acs.
I fatti sono confermati da un missionario locale, fratel
Boaventura, dell'Istituto della Fraternità dei Poveri di Gesù,
che opera nell'area. "Hanno attaccato e bruciato le case e c'è
stata un'offensiva contro la gente del posto che è armata",
racconta il missionario, che tuttavia non è d'accordo sul fatto
che la milizia locale possa essere etichettata come
specificamente cristiana. "Muidumbe e la zona circostante sono
fortemente cristiani, quindi possiamo supporre che la maggior
parte degli abitanti fosse cristiana, ma non si può dire che
fossero coinvolte milizie cristiane. Si tratta di forze locali
composte da ogni sorta di persone, possono essere cattoliche o
no, cristiane o no, praticanti o meno", spiega fratel
Boaventura. Gli attacchi hanno provocato un'ondata di rifugiati
nella regione, che si è aggiunta a una situazione umanitaria già
preoccupante, aggravata dall'arrivo della stagione delle piogge.
In molti casi intere famiglie sono in fuga, "sotto la pioggia,
con strade e accessi difficili, in villaggi dove la vita era
quasi tornata alla normalità. Questo ha riportato la paura nella
popolazione", racconta. (ANSA).