(di Manuela Tulli)
(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 10 FEB - Un italiano emigrato in
Argentina dove scelse la professione medica ma soprattutto il
servizio ai più poveri: è Artemide Zatti, il salesiano che è
stato canonizzato da Papa Francesco il 9 ottobre del 2022. Ad
alcuni mesi da quella celebrazione in Piazza San Pietro esce il
volume "Artemide Zatti. Santo salesiano amico dei poveri", edito
dalle edizioni Sdb e curato da don Giuseppe Costa. Il testo in
due lingue (italiano e spagnolo) è corredato dalle immagini
scattate dal fotografo polacco Grzegorz Galazka, che dai tempi
di Giovanni Paolo II segue tutti i principali avvenimenti in
Vaticano.
"La canonizzazione di Artemide Zatti, salesiano laico
coadiutore - sottolinea nella prefazione don Giuseppe Costa -,
rappresenta un aspetto singolare e ricco di quella santità
costruita da san Giovanni Bosco per sé e per i suoi seguaci. Che
un figlio di emigrati italiani, poi, a fine Ottocento in
Argentina venga annoverato da un Papa anch'egli argentino, nel
canone ufficiale dei Santi della Chiesa cattolica, non è un
avvenimento frequente". Di qui la pubblicazione che raccoglie,
oltre alla biografia e alla spiritualità di sant'Artemide Zatti,
importanti documenti, a partire dalla beatificazione del 14
aprile 2002 a Piazza San Pietro.
Giovanni Paolo II, in quella occasione, lo definì "un
religioso esemplare, puntuale nel compiere i suoi doveri
comunitari e completamente dedito al servizio dei bisognosi. Che
il suo esempio ci aiuti - esortò Wojtyla - ad essere sempre
consapevoli della presenza del Signore e ci porti ad accoglierlo
in tutti i fratelli bisognosi".
Papa Francesco, prima della canonizzazione, ha incontrato
nell'Aula Paolo VI la grande famiglia dei Salesiani e ha
ricordato innanzitutto la loro opera e il loro coraggio in
Argentina. "A Buenos Aires non sono andati nel quartiere più
importante - ha detto in quell'incontro Bergoglio, secondo
quanto si legge nel discorso pubblicato dal libro delle Sdb -,
sono andati alla Boca dove c'erano i comunisti, i socialisti, i
mangiapreti!". Ricordando Zatti, Papa Francesco ha poi
sottolineato: "In quel fazzoletto di terra patagonica, dove
scorre la vita del nostro beato, è stata riscritta una pagina
del Vangelo: il Buon Samaritano ha trovato in lui cuore, mani e
passione, anzitutto per i piccoli, i poveri, i peccatori, gli
ultimi".
Il Rettor Maggiore, don Angel Fernandez Artime, ricorda i
tre verbi centrali nella vita del santo: "Credetti, promisi,
guarii". "Per valorizzare il dono della santità di questo grande
salesiano coadiutore, vorremmo meditare su questi tre verbi e
sui loro straordinari frutti di bene, perché tocchino in
profondità i desideri, i sogni , gli impegni della nostra
congregazione e di ciascuno di noi e promuovano in tutti una
rinnovata e feconda fedeltà al carisma di don Bosco". (ANSA).