'L'Italia gioca per la pace': è la missione umanitaria che partirà lunedì 27 marzo per l'Ucraina per sostenere la popolazione civile, dopo tredici mesi di guerra. Un'iniziativa organizzata dai frati minori conventuali, dalla Cooperativa Auxilium, dalla Comunità di Sant'Egidio e dalla Figc, con il sostegno del governo, è che stata presentata alla Farnesina alla presenza del ministro Antonio Tajani.
'L'Italia gioca per la pace' perché il calcio è protagonista di questo progetto: la missione umanitaria, che partirà da Roma il 27 marzo per fare tappa a Leopoli e Kiev fino al 30 marzo, porterà due camion e un furgone con 24mila capi di abbigliamento tra tute, divise, felpe, kit della nazionale italiana di calcio, palloni e scarpe da ginnastica. Oltre a medicinali, cibo per bambini e un generatore di corrente.
Padre Fortunato è alla sua terza missione in Ucraina e ha sottolineato che in questa occasione vorrebbe portare "il cuore bello dell'Italia". E la presentazione dell'iniziativa alla Farnesina è anche un modo "per dire alla politica di far vedere all'Italia la forza della politica", per "far sentire gli strumenti ed i luoghi di pace".
Angelo Chiorazzo di Auxilium ha ricordato che la missione comincerà da Bruxelles dove verrà simbolicamente consegnato un ramoscello dell'ulivo della pace e l'enciclica del Papa Fratelli Tutti. "Le guerre rendono deserte le strade e fanno sparire i ragazzi che non giocano più per tutto il tempo della guerra. E allora abbiamo deciso di portare un segno dell'Italia: volevamo portare duemila divise dell'Italia ai ragazzi, siamo arrivati a 24mila capi di abbigliamento. Ad ogni ragazzo colpito della guerra porteremo questo segno", ha detto Chiorazzo.
"Ancora una volta il calcio nella sua dimensione sociale si mostra nella sua capacità di abbattere ogni tipo di barriera", ha sottolineato il presidente della Figc Gabriele Gravina, in videocollegamento da Malta (dove la nazionale sarà impegnata per le qualificazioni gli europei). I capi sportivi saranno un "dono" per "essere vicini a chi soffre", come il popolo ucraino, ha sottolineato Gravina.
"I costi umani della guerra in Ucraina sono ingenti e destinati a crescere, eppure non sono più come nel passato troppo al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica, ormai quasi assuefatta alle immagini di distruzione. Il dramma umanitario che colpisce donne, bambini, anziani e malati è un po' scomparso dai riflettori", e in quest'ottica "questa nostra missione vuole essere un segno a tutti gli italiani che non abbiamo spento i riflettori su questo dramma", ha detto Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio, "Quando l'Italia fa solidarietà vince la partita più bella della vita", ha concluso padre Enzo Fortunato.