(Aggiorna e sostituisce il servizio trasmesso alle 17.22)
(di Manuela Tulli)
(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 30 MAG - Ha ricevuto con un
whatsapp, da un amico musulmano, una vignetta blasfema ed è
stato condannato a morte: la notizia arriva dal Pakistan e
riguarda un giovane cristiano accusato e condannato per
blasfemia. Gli avvocati e la famiglia negano le accuse e si
preannuncia un nuovo caso Asia Bibi, la donna che ha subito per
dieci anni il carcere duro, ha rischiato la pena di morte ma
alla fine è stata scagionata. Asia Bibi vive ora con la sua
famiglia in Canada a causa delle minacce degli islamisti.
Nouman Asghar, 24enne cristiano della città di Bahawalpur, in
Punjab, Pakistan, è stato oggi condannato a morte per blasfemia
da un tribunale di primo grado di Bahawalpur. Lo ha riferito
l'agenzia Fides. Il giovane era stato arrestato nel 2019 per
violazione dell'articolo 295-c del codice penale del Pakistan,
che punisce il vilipendio verso il Profeta Maometto, a causa di
una presunta blasfemia via WhatsApp. Secondo l'avvocato Aneeqa
Maria Anthony, della Ong 'The Voice', "il magistrato ha ignorato
tutte le procedure e ha ignorato tutte le prove a favore
dell'imputato". La famiglia del giovane nega l'accusa.
E dall'Italia interviene il ministro degli Esteri Antonio
Tajani che ha chiesto al governo del Pakistan, "nel rispetto
della libertà religiosa", di "garantirgli un processo giusto e
che venga rivista la sentenza. Un messaggio di speranza per i
milioni di cristiani perseguitati".
La vicenda parte da un meme: sul cellulare del giovane Nouman
Asghar, condannato alla pena di morte, e del suo amico Sunny
Mushtaq, anch'egli arrestato, sono stati trovati messaggi
contenenti disegni blasfemi del profeta Maometto, presenti nella
chat di WhatsApp. Il processo a carico del giovane si è concluso
nel gennaio scorso, ma il giudice distrettuale nel tribunale di
primo grado a Bahawalpur ha impiegato 5 mesi prima di emettere
la sentenza, pubblicata oggi 30 maggio. Secondo l'avvocato
Aneeqa Maria Anthony, della Ong "The Voice", che cura la difesa
legale di Asghar e Mushtaq, "il magistrato ha voluto solo
completare il suo 'sacro dovere' di punire un presunto
bestemmiatore. Ci aspettiamo la stessa sorte per Sunny Mushtaq.
Sono stati arrestati per un gioco tra adolescenti. Le loro
famiglie stanno soffrendo molto. Il nostro team legale di The
Voice sta mettendo tutto l'impegno necessario a garantire loro
giustizia, aiutando le loro famiglie e restando al loro fianco
in questi tempi bui e difficili".
Secondo i legali, i due giovani, Mushtaq e Asghar, hanno
ricevuto il meme blasfemo sui loro smartphone da Bilal Ahmad,
giovane musulmano, ma la polizia non ha intrapreso alcuna azione
contro Ahmad, che era il mittente dell'immagine blasfema.
"Questo è un altro esempio di uso improprio delle leggi sulla
blasfemia", afferma l'avvocato Anthony, chiedendo alle autorità
di condurre un'indagine equa sul caso e annunciando il ricorso
in appello. (ANSA).