Analizzare come l'innovazione tecnologica abbia progressivamente avvicinato l'intelligenza artificiale a quella emotiva, mettendone in evidenza rischi e opportunità. Questo l'obiettivo dell'incontro organizzato dal Centro nazionale di competenza Cim4.0 in occasione della Tech week. In particolare è stato analizzato l'impatto che il mondo del cinema, e l'audiovisivo centrato sulle grandi scoperte tecnologiche, ha avuto sull'essere umano.
"Un futuro in cui le macchine forniscono la maggior parte delle informazioni e prendono la maggior parte delle decisioni a supporto dei processi creativi umani porta necessariamente gli stessi a diventare meno specialisti tecnici e più interpreti della condizione umana. Architetti, banchieri, medici, vigili del fuoco, ingegneri, marinai e altri professionisti dovranno ampliare la loro conoscenza delle capacità umane e della condizione umana per aiutare l'automazione a capire cosa dovrebbe fare. Questo cambiamento di ruolo avrà un impatto sull'identità personale, sull'organizzazione aziendale e sulle forme di formazione necessarie a supportare le persone" ha spiegato Joseph Giacomin, professore di Human Centred Design at Brunel University London. "Dall'analisi emerge chiaramente come con la rivoluzione digitale in corso accelerata dalla Intelligenza Artificiale Generativa occorra riconsiderare la relazione tra i lavoratori e le imprese, tra le imprese e i territori in chiave non solo tecnologica ed organizzativa ma anche sociologica e umanistica. Bisogna riconsiderare il rapporto di lavoro mettendo al centro non più il saper fare ma soprattutto il sapere come fare, determinando esigenze ed aspettative diverse sia del lavoratore sia dell'impresa. In questa cornice assume un carattere prioritario anche il tema delle competenze e della flessibilità delle conoscenze: oggi il mercato del lavoro è come una competizione dinamica, senza punti fissi per cui occorre allenarsi senza sosta, prendere confidenza e padronanza del nuovo rapidamente e dove con nuovi approcci alla collaborazione e alla inclusività uomo-tecnologia si potranno non solo battere l'instabilità e le paure ma realizzare quei luoghi di lavoro dove tutti potranno realizzarsi come persone e professionisti" ha osservato Enrico Pisino, ceo del Cim4.0.
Il colloquio fra il ceo di OpenAI, Sam Altman, e il ceo di Exor, John Elkann
"Le ultime 24 ore sono state ricche di eventi. Sono davvero grato per tutto quello che hanno fatto.
Entrambi lavorano in OpenAi da molto tempo, hanno fatto un lavoro straordinario. Una delle cose che mi piace fare è aiutare a far crescere le persone di talento e se poi vogliono fare qualcosa di nuovo sono entusiasta di questo, perché questo fa parte del nostro ecosistema". Lo ha detto Sam Altman, cofondatore e ceo di OpenAi, riferendosi alle recenti dimissioni della chief technology officer Mira Murati e del capo della ricerca Bob McGrew, conversando con il ceo di Exor, John Elkann, sul palco delle Ogr di Torino nell'ambito di 'Italian Tech Week'
Altman ha sottolineato che in OpenAi, la società che sviluppa ChatGpt, l'uscita non è legata a nessuna ristrutturazione in atto, come invece sostenuto da rumors, anche se "abbiamo discusso su quello che ci vuole per passare a uno stadio successivo". "Semplicemente ci sono persone che sono pronte per un nuovo capitolo della nuova vita", ha concluso.
"Quando sono in corso cambiamenti - ha detto Elkann - è importante restare saldi e capire quali sono le cose su cui concentrasi. Per me lo scorso anno è durato come un decennio, ma non ho mai imparato così tanto. Quando si ha un ruolo di leadership bisogna rimanere focalizzati perché alla fine bisogna mantenere la barra dritta sulla direzione dell'azienda". Il ceo di Exor ha poi sottolineato che "è davvero importante in certi momenti non allontanarsi dalle proprie convinzioni, non andare verso i problemi". "In Ferrari - ha proseguito - abbiamo visto come la tecnologia ha consentito di compiere passi in avanti non solo nell'ambito dell'ingegneria ma anche per costruire l'esperienza del domani".
Altman ieri ha visitato le officine i Maranello, come ha ricordato Elkann.
"La tecnologia ci consentirà di cambiare il modo di interagire con le auto, avremo delle auto completamente diverse, domani parleremo con le nostre auto, e io non vedo l'ora", ha aggiunto Elkann.
"Ieri siamo stati alla Ferrari e abbiamo visto cosa stanno facendo gli strumenti legati all'intelligenza artificiale - ha detto Altman - Penso che sia stata superata la fase della curiosità e che si stia generando valore. E proprio su questo noi cerchiamo di lavorare, vogliamo creare i prodotti migliori, ma poi spetta a chi li usa fare in modo che creino valore".
"Ferrari è un'azienda iconica che ha un legame con i suoi fan in tutto il mondo che non si vede in molti altri posti. Sono rimasto davvero colpito, non potrei immaginare quell'azienda e quel modo di lavorare in nessun altro posto se non in Italia. Ho visto una combinazione di ingegneria, design, passione e storia dell'automobile", ha concluso Altman.
"La consapevolezza - ha detto ancora Elkann - è il fattore più importante. Più si è consapevoli e più ci si adatta. Dobbiamo avere l'apertura mentale di capire che tutte queste nuove tecnologie come l'AI ti permetteranno di fare tante cose che adesso non conosci".
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