La produzione e l'export del settore
automobilistico europeo, dal picco del 2018, hanno perso circa
il 20%. "Nel medio termine ci si attende una ripresa della
produzione, principalmente grazie alla domanda interna, ma ci
sono rischi significativi".
Lo si legge i un'anticipazione del Bollettino economico della
Bce, che lega la ripresa dell'automotive alla rimozione degli
ostacoli alla diffusione dell'auto elettrica e ritiene
"fondamentale", da parte dei costruttori, riuscire a integrare i
processi digitali con quelli tradizionali, accelerando
l'innovazione e lanciando tecnologie che convincano i
consumatori.
Lo studio della Bce individua un rischio, nella catena di
approvvigionamento, dalla "forte dipendenza dei costruttori
europei da fornitori concentrati in poche aree (ad esempio, i
semiconduttori e le batterie prodotte in pochi Paesi asiatici),
specie in un momento di tensioni geopolitiche". Accanto agli
sforzi per diversificare gli approvvigionamenti, saranno
decisive "politiche industriali, legate in particolare alla
transizione green, come l'infrastruttura di ricarica".
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