Un racconto della nascita
dell'archeologia scientifica in Piemonte attraverso il confronto
fra due sepolture di grande valore che testimoniano contesti
geografici e culturali molto diversi, una tomba neolitica
scoperta nel 1909 in una piccola necropoli valdostana, a
Montjovet, e la mummia di un giovane uomo ritrovata vicino a
Luxor nel 1920 dalla Missione archeologica italiana diretta da
Ernesto Schiaparelli. 'Anatomia di un inizio' e il nuovo
allestimento che da oggi arricchisce la collezione del Museo di
Antichità nella sezione dedicata all'archeologia a Torino.
Nel percorso espositivo si possono vedere una accanto
all'altra, la mummia rannicchiata di un giovane, in prestito
triennale dal Museo di Antropologia ed Etnografia
dell'Università, e i resti di uno scheletro ritrovato nella
necropoli a inumazione, scavata sempre da Schiaparelli, di nuovo
visibile dopo 50 anni. Su entrambe le sepolture sono state
condotte recenti indagini per la datazione e il restauro, che
hanno permesso di gettare nuova luce e considerazioni storiche e
di allestimento su questi reperti. Il tutto presentando il
contesto culturale del primo ventennio del '900 quando si passo,
anche in Piemonte, da uno studio e una percezione
dell'archeologia non più come ricerca avventurosa ma vera e
propria disciplina scientifica.
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