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La protesta dei No G7, foto Meloni a testa in giù 

La protesta dei No G7, foto Meloni a testa in giù 

Circa mille persone a Fasano, immagini dei leader 'insanguinati' 

FASANO, 15 giugno 2024, 20:23

Vincenzo Chiumarulo

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

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E' segnata da una dura contestazione l'ultima giornata del G7 in Puglia. Un migliaio di persone, tra studenti, migranti, cobas e associazioni per l'ambiente e la pace, si sono date appuntamento a Fasano per dimostrare ai Grandi, riuniti a pochi chilometri di distanza nel lussuoso resort di Borgo Egnazia, che "non sono affatto graditi". I primi contestatori arrivano nel pomeriggio e sotto un sole cocente affiggono sui muri la foto della premier Meloni a testa in giù con la scitta "Io sono fascista". Poco distante attaccano le immagini dei sette leader con i volti macchiati di rosso, anche vicino alle bocche perché, urlano, "sono sporchi del sangue dei popoli che massacrano con le loro guerre". Per partecipare al corteo i contestatori arrivano da diverse regioni ma anche da Germania e Turchia. Tutto avviene sotto la stretta sorveglianza di un elicottero della polizia che segue dall'alto i manifestanti per circa tre chilometri, mentre un imponente dispiegamento di forze dell'ordine presidia ogni strada. Tanti commercianti, per il timore di disordini, coprono le vetrine con pannelli di legno: "Meglio non correre rischi - spiegano - tanto a pagare siamo sempre noi". Alla fine, però, non si registrano incidenti. "Avevano detto che avremmo distrutto la città, ma la vera paura era della nostra voglia di partecipazione", affermano gli organizzatori da un palco allestito per gli interventi finali. "Noi - aggiunge Bobo Aprile del coordinamento No G7 - vogliamo che la gente torni in piazza. La Puglia è piena di armi e a Brindisi sono stati concessi 500 metri di banchina alla portaerei Trieste. Ci prepariamo alla terza guerra mondiale". Rispetto alle manifestazioni organizzate il 13 e il 14 giugno, questa volta le accuse sono più pesanti: "Mai più il G7 nella nostra terra - urlano i contestatori - mancava solo Netanyahu e poi i macellai c'erano tutti". "Morte a tutti quelli che lo sostengono, Meloni fascista complice sionista", aggiungono protestando anche contro il primo ministro indiano Modi perché "maltratta le donne e tutto il suo popolo". Lungo tutto il percorso, forse cercando di provocare, ci sono manifestanti che ripetono: "Fuori la Digos dal corteo". I ragazzi sono i più arrabbiati e alucni accendono fumogeni assicurando che "in ogni piazza ci sarà una rivoluzione". "La Nato e le sue guerre il vero terrorismo, contro Israele, mai più sionismo", è un altro degli slogan. Dal sindaco di Fasano, che aveva fatto appello al senso di responsabilità, arriva in serata la condanna per "le immagini dei leader del G7 imbrattate di finto sangue e per quella della premier a testa in giù. La città - evidenzia - ha dato in questi giorni una straordinaria dimostrazione di accoglienza e di ascolto che non può essere macchiata da iniziative di cattivo gusto".
   

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