Il Comune di Taranto ha recepito
la richiesta dello "stato di calamità naturale" formulata dai
principali operatori del settore e da associazioni della
mitilicoltura tarantina. "Un'istanza - viene spiegato - che ha
messo subito in moto la stesura formale delle procedure
preliminari finalizzate a far ottenere ai titolari degli
impianti per l'allevamento di mitili il riconoscimento dei
diversi tipi di provvidenze previste dalla normativa vigente".
Le elevate temperature "registratesi nel corso dell'estate -
è detto in una nota - hanno provocato (e stanno continuando a
farlo) gravissimi danni ad uno dei comparti economici più
rilevanti per il territorio ionico: la mitilicoltura. Sempre
sensibile alle esigenze degli imprenditori del settore,
l'Amministrazione guidata dal sindaco Rinaldo Melucci ha avviato
già da tempo un tavolo permanente per adottare iniziative volte
a frenare l'aggravarsi di una situazione che con il trascorrere
dei mesi sta sempre più peggiorando".
Mercoledì scorso, proprio nell'ambito di uno degli incontri
fissati dall'assessore alle Risorse del Mare, Cosimo Ciraci, è
stata ribadita la richiesta di riconoscimento dello stato di
calamità. "L'iter amministrativo, curato dalla direzione Demanio
Marittimo del Comune di Taranto, è stato già avviato a riprova
della massima attenzione - conclude la nota - che
l'amministrazione Melucci presta verso i problemi di una
categoria che rischia di veder compromessa, a causa della moria
del novellame, anche la produzione della cozza per il prossimo
anno".
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