"Sul futuro dell'ex Ilva si gioca
una partita di rilievo internazionale. Sono diversi i gruppi che
in queste settimane stanno vagliando la fattibilità di acquisto
dell'azienda siderurgica considerato l'approssimarsi della
scadenza del 20 settembre data entro cui, secondo quanto
previsto dal bando di vendita, presentare le manifestazioni di
interesse. Nelle ultime ore è rimbalzata la notizia secondo la
quale il più grande gruppo siderurgico giapponese Nippon Steel
avrebbe manifestato il proprio interesse a rilevare il gruppo
siderurgico". Lo sottolinea Confapi Taranto, ricordando che "già
ad inizio anno quando la crisi dell'ex Ilva era riesplosa con
tutta la sua virulenza la nostra confederazione per voce del
presidente nazionale Cristian Camisa aveva lanciato la proposta
di provare ad aprire ad acciaierie che travalicassero i confini
europei. L'attenzione si era rivolta proprio al gruppo nipponico
che aveva acquisito US Steel per oltre 14 miliardi di dollari".
Una soluzione che Confapi (Confederazione italiana della
piccola e media industria privata) "continua a considerare
importante e determinante - si aggiunge - per il futuro del polo
siderurgico italiano anche in virtù dell'introduzione del
'Cbam', il Regolamento europeo sul meccanismo di adeguamento del
carbonio alle frontiere per impedire che le merci importate da
Paesi extra europei godano di indebito vantaggio competitivo. In
questa fase storica queste aziende avrebbero interesse a creare
un polo siderurgico in Italia e dunque in Europa per bypassare
questa tassazione che, secondo una stima del nostro centro studi
avrebbe un'incidenza percentuale attorno al 12% sulla materia
prima".
Per Confapi "l'obiettivo da traguardare resta immutato:
creare un polo dell'acciaio europeo tecnologico ed
ecocompatibile che dia una spinta importante alla competitività
del sistema Paese salvaguardando il futuro delle migliaia di
lavoratori diretti e delle aziende dell'indotto".
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