La Procura di Bari ha concluso le
indagini sulle due associazioni per delinquere finalizzate alla
corruzione elettorale che avrebbero alterato l'esito delle
elezioni amministrative nel Comune di Grumo Appula e della
Regione Puglia (del 20 e 21 settembre 2020) e nel Comune di
Triggiano (del 3 e 4 ottobre 2021). Tra i 18 indagati per i
quali la Procura quasi certamente chiederà il rinvio a giudizio
vi sono Alessandro ('Sandrino') Cataldo, di 52 anni, fondatore
del movimento politico Sud al Centro e sua moglie, l'ex
assessora regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia (Pd), di 49,
dimessasi nell'aprile scorso dall'incarico e dal partito dopo
l'arresto del marito e di altri indagati. Secondo l'accusa,
Cataldo sarebbe stato promotore del sistema che avrebbe
procacciato voti a pagamento nelle diverse tornate elettorali.
L'ex assessora, soprannominata 'Lady preferenze' fu eletta nel
consiglio comunale di Bari, nel 2019, nel movimento politico
fondato dal marito con oltre 6mila voti. L'anno dopo, candidata
alle Regionali con il Pd, di preferenze ne ottenne quasi 20mila.
A Cataldo e Maurodinoia è contestato il reato associativo in
relazione alle elezioni di Grumo Appula per aver promesso,
assieme ad altri indagati, 50 euro per ogni voto oppure un posto
di lavoro. Maurodinoia, in particolare, era candidata alle
Regionali in abbinamento su Grumo Appula con Nicola Lella
(indagato) come consigliere comunale. Secondo l'accusa,
Maurodinoia "prendeva parte all'associazione al fine di ottenere
la sua elezione, delegando al coniuge Sandro Cataldo di
mantenere i rapporti diretti con gli altri sodali, nonché con
gli elettori compiacenti".
L'altra associazione criminale (sempre promossa da Cataldo,
ma alla quale non ha partecipato Maurodinoia) sarebbe invece
stata attiva a Triggiano per far eleggere sindaco Antonio
Donatelli (il sindaco fu arrestato il 4 aprile scorso ed è
tornato in libertà dopo essersi dimesso dall'incarico), sempre
seguendo lo schema della compravendita elettorale.
Nell'avviso di fine indagine vengono contestati a vario
titolo i reati di calunnia ai danni di appartenenti alla Guardia
di Finanza, accusati di aver redatto verbali falsi; due episodi
di corruzione: uno in relazione ad un compenso per una nomina al
Comune di Triggiano, l'altro attribuito a Cataldo e al medico
Giuseppe Siciliani, direttore della Lungodegenza post acuzie di
Triggiano, per far rilasciare al medico un certificato medico
falso in favore di un indagato che usò il certificato per farsi
annullare una multa per guida senza patente dal Giudice di Pace.
Al medico Cataldo avrebbe promesso che, con la riorganizzazione
del presidio sanitario di Triggiano, avrebbe mantenuto il ruolo
di responsabile dell'unità operativa grazie all'interessamento
suo e di sua moglie.
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