"Hanno rubato di tutto: le casse
audio, i microfoni e diverse bottiglie di vino. Hanno
danneggiato il registratore di cassa in cui c'erano pochi soldi
ma soprattutto hanno portato via le mance dei nostri ragazzi. Ed
è la cosa che ci fa più male". Si avvertono rabbia e dispiacere
nella voce di Cinzia Angarano, rappresentante legale della
cooperativa 'Promozione sociale e solidarietà' che nell'aprile
di due anni fa ha inaugurato a Trani La locanda del giullare, un
ristorante in cui lavorano dodici ragazzi con diverse abilità:
c'è chi ha ritardi mentali, chi è affetto dalla sindrome di Down
e chi ha disturbi dello spettro autistico. Nella tarda serata di
ieri chissà chi, ha messo a soqquadro il locale impedendone così
la riapertura prevista per domani. "Abbiamo staccato due giorni:
ieri e oggi abbiamo deciso di chiudere per poter ripartire
domenica e invece", commenta Cinzia. E invece le attività non
riprenderanno. "Troppi i danni, soprattutto morali", aggiunge.
Sul furto indagano gli agenti della polizia di Stato che hanno
eseguito i rilievi. "Siamo stati avvisati la scorsa notte quando
è stata notata una porta della locanda aperta", dice Cinzia. E i
ragazzi come hanno reagito? "Abbiamo avvisato le loro famiglie,
non abbiamo parlato con loro ma di sicuro la prenderanno male
perché quella locanda è il loro posto del cuore, lì si sono
formati e lavorano con regolare contratto. Non sarà semplice".
Gli spiccioli dedicati ai ragazzi, che si dividono tra sala e
cucina, erano conservati in un salvadanaio a forma di cappello
di giullare. "Era anche scritto che erano le loro mance ed è la
cosa più inaccettabile", continua la responsabile che rimanda la
riapertura. "Di certo domani la locanda resterà chiusa, lunedì
torneremo e cercheremo di capire come fare, conclude.
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