Sette persone, ritenute appartenenti
e vicine al clan Parisi-Palermiti del quartiere Japigia di Bari
e colpite da sentenze definitive di condanna, sono state
arrestate dai carabinieri in esecuzione di altrettanti ordini di
carcerazione emessi dalla Procura Generale presso la Corte di
Appello di Bari. Sono accusate, a vario titolo, di associazione
mafiosa armata, associazione finalizzata al traffico di
stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi. Le condanne
vanno dai sei ai 18 anni di reclusione. I fatti per cui i sette
sono stati condannati si riferiscono agli anni tra il 2015 e il
2019.
L'inchiesta, coordinata dalla Dda, nacque dopo un sequestro
di un arsenale di armi e deposito di droga ritrovato dai
carabinieri, a Bari, il 16 ottobre 2014. Le indagini hanno poi
consentito di ricondurre le armi e la droga al clan
Parisi-Palermiti, un clan - scrivono gli inquirenti - "che
consolidava la propria forza intimidatrice mediante azioni
violente, finalizzate alla commissione di numerosi reati,
traendone così ingenti profitti illeciti, egemonizzando il
controllo criminale della zona".
Il sodalizio criminoso, secondo quanto documentato dalle
indagini, gestiva "in regime di monopolio" le piazze di spaccio
nei quartieri Japigia e Madonnella di Bari, "alimentandole con
regolarità di cocaina, hashish e marijuana, utilizzando per lo
spaccio al dettaglio una folte rete di spacciatori che si
avvalevano di comunicazioni telefoniche criptiche". Ricostruito
anche un episodio di intimidazione armata avvenuto in un circolo
di Japigia il 15 marzo 2015, gestito dal genitore di un giovane
che, a sua volta, si era reso responsabile del ferimento a colpi
d'arma da fuoco di un affiliato dell'organizzazione.
Gli ordini di carcerazione sono stati eseguiti nei confronti
di Marco Barone, di 36 anni (condannato a 10 anni, 4 mesi e 25
giorni), Nicola Bruno, di 35 (condannato a 8 anni), Daniele
Leleuso, di 35 (condannato a 4 anni e sei mesi), Domenico
Milella, di 60 (condannato a 18 anni, 9 mesi e 11 giorni),
Michele Ruggieri, di 38 (condannato a 9 anni), Sebastiano
Ruggieri, di 40 (condannato a 16 anni e 8 mesi) e Pasquale
Leonardo Tritta, di 32 (condannato a 6 anni e un mese).
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