Apre a Bari un nuovo centro screening
mammografico: si tratta dell'undicesimo presidio dedicato alla
prevenzione della rete Asl, ospitato nella sede del distretto
unico in via Caduti di via Fani e dotato di un mammografo 3d che
potrà soddisfare il bisogno assistenziale delle donne residenti
nei quartieri Madonnella, Libertà, Bari vecchia e Murat. Questa
mattina, al taglio del nastro, hanno partecipato il presidente
della Regione Michele Emiliano, l'assessore alla Sanità Rocco
Palese e il direttore generale della Asl Antonio Sanguedolce.
"Questo è l'ennesimo nuovissimo mammografo acquistato per
effettuare gli screening - ha dichiarato Emiliano - che solo
pochi anni fa erano stati sostanzialmente azzerati e sono stati
in buona parte riattivati. Arrivano le lettere a casa nella
fascia di età prevista. Prego tutte le donne che ricevono la
comunicazione di non perdere l'opportunità. Il sistema degli
screening dei cosiddetti big killer, tra cui c'è il tumore alla
mammella, è stato ricostruito da zero e sta andando a regime. Ed
è uno dei motivi per i quali la sanità pugliese ha guadagnato
molte posizioni in Italia nel garantire livelli essenziali di
assistenza". La Asl allarga così la rete dei centri dedicati
alla prevenzione senologica che ad oggi sono tre nell'area
metropolitana. Per l'assessore Palese, "è sempre importante ciò
che riguarda la prevenzione. Ed è estremamente importante in un
contesto di screening mammario, dove arrivare con una diagnosi
precoce significa aumentare le possibilità di guarigione.
Inoltre, gli screening nei presidi territoriali o di prossimità
consentono un migliore accesso anche rispetto agli ospedali". Le
prime mammografie saranno eseguite in via Fani a partire da
domani 5 marzo. "Questo centro - ha confermato Sanguedolce - è
da oggi a disposizione di 10mila donne residenti nei quartieri
Madonnella, Libertà, Bari Vecchia e Murat, che potranno contare
su un centro di riferimento pubblico territoriale, per la
prevenzione e la diagnosi del tumore al seno, senza più il
disagio di doversi necessariamente spostare fuori dal centro
cittadino. Si tratta di un bacino di utenza notevole, circa un
terzo delle 27mila donne in fascia screening residenti nel
capoluogo, il che significa che il nuovo ambulatorio avrà un
forte impatto sulla erogazione del servizio".
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