Le pagelle della terza serata del festival di Sanremo.
CARLO CONTI - VOTO 7 Leggermente sottotono rispetto ai primi due appuntamenti (come tutta la sera del resto). Pedala, pedala (e macinando ascolti record), a metà strada evidentemente ha bisogno di fermarsi a far rifornimento. Ci sta.
MIRIAM LEONE - VOTO 7.5 Porta la bellezza (scontato), la classe (immaginabile), la bravura (quella di attrice era nota, quella da conduttrice è stata una scoperta). La miss.
KATIA FOLLESA - 8 Una di noi. Con le sue braccia morbide, il corpetto contenitivo, i bollori da ragazzina per Simon Le Bon (che riesce a baciare sulla bocca, per l'invidia delle 50-60enni di oggi), ma con un'ironia tutta da ammirare. A lei il (non sempre facile) compito di tenere sveglio il pubblico dell'Ariston. La simpatica.
ELETTRA LAMBORGHINI - 7 Una bimba al parco giochi. Urletti, gridolini, risatine. Però rimane sullo sfondo (abiti a parte, che non passano di certo inosservati. Nel bene e nel male). "Essere me stessa è un lavoro a tempo pieno", è la scritta che ha sfoggiato sulla mantella nel collegamento pre-festival. Le crediamo sulla parola. La pazzarella.
EDOARDO BENNATO - VOTO 7 Apre il festival ricordando a tutti che Sono solo canzonette (ma qui in questo girone dantesco che è Sanremo nella settimana del festival chi riesce a credergli?). Fa sentire ancora di più la mancanza del rock in questa edizione del festival. Breve, ma intenso.
SAMUELE PARODI - VOTO 9 Che dire... enciclopedia vivente del festival di Sanremo a 11 anni. Risponde a tutto, senza esitazione: vittorie, podi, annate, conduttori. Ottiene il privilegio di presentare l'entrata di Massimo Ranieri e ruba la scena a Carlo Conti. Il simpatico secchione.
TEATRO PATOLOGICO - VOTO 9 L'inclusione che abbatte le barriere, l'arteterapia come cura delle disabilità fisiche e psichiche. Un messaggio potente e gentile. Perché nessuno deve rimanere indietro.
DURAN DURAN - VOTO 7.5 Effetto nostalgia, con un tuffo negli anni Ottanta. Ma Simon Le Bon non è più quel ragazzo che tutte le ragazzine avrebbero voluto sposare. Da Wild boys a old boys è un attimo, che è durato 40 anni. Infiammano comunque l'Ariston.
IVA ZANICCHI - VOTO 10 Ottantacinque anni e non sentirli. Premio alla carriera ("meglio da viva che da morta") all'artista donna che ha vinto più festival nella storia di Sanremo. E lei lascia tutti a bocca aperta con un medley dei tre brani che le hanno regalato il titolo. Highlander.
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