Nuovo look per la Sala degli
"Acroliti e Ade" nel museo regionale di Aidone, in provincia di
Enna, per la quale è stato previsto un nuovo allestimento che
celebri il ritorno della testa di Ade e delle statue di Demetra
e Kore, restituite al loro luogo di origine rispettivamente nel
2009 (statue di Demetra e Kore) e nel 2016 (Testa di Ade) da
parte del John Paul Getty Museum di Malibù, in California. Un
nuovo scenario ricrea un'atmosfera di misticismo e suggestione
che si avvicini il più possibile alla sacralità del santuario in
cui erano collocate già in epoca greca arcaica (VI secolo a.C.)
e quella ellenistica (III secolo a.C.) e prevede un ambiente che
ricorda un sacello per gli acroliti, una nuova vestizione delle
dee Kore e Demetra, una nuova illuminazione e infine una musica
di sottofondo adatta all'atmosfera.
"Il museo regionale di Aidone oggi riesce ancor meglio e con più
enfasi a raccontare la storia di questi reperti dal trafugamento
al loro ritorno nella nostra Sicilia - ha detto l'assessore ai
Beni culturali e identità siciliana Francesco Paolo Scarpinato -
Un museo pensato non più solo come custode della storia, della
memoria, della bellezza, ma che diventa anche luogo simbolo di
legalità". Per l'occasione, grazie alla sponsorizzazione
dell'associazione International Inner Wheel Italia Distretto
211, è stata realizzata anche una nuova teca per la testa di
Ade, che ha permesso di ricongiungere la testa con i suoi
riccioli. Il tutto al fine di raccontare ai visitatori la
vicenda legata al trafugamento: grazie al presunto legame (poi
verificato) tra l'opera, al tempo esposta al John Paul Getty
Museum di Malibù, in California, e una serie di riccioli
custoditi nei depositi del museo di Aidone, è stato possibile
far rientrare il reperto in Sicilia, dopo complesse attività
investigative e diplomatiche. Due archeologhe, Serena
Raffiotta e Maria Lucia Ferruzza, hanno raccontato questa storia
e la successiva collocazione della testa di Ade nel museo
regionale di Aidone. L'allestimento delle due Dee (Kore e
Demetra) è stato effettuato sotto la consulenza diretta della
stilista siciliana Marella Ferrera. "Tutto ciò si è reso
possibile grazie alla creazione di una rete tra pubblico e
privato - ha detto il direttore del Parco archeologico di
Morgantina e della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina,
Carmelo Nicotra - accomunata da un unico sentire: la
valorizzazione di questi straordinari capolavori dell'arte greca
e la promozione di un luogo unico al mondo, che merita di essere
conosciuto e visitato. Tra le opere preziose presenti nel museo,
ricordiamo anche la Dea di Morgantina, ubicata nello stesso
piano terra del sito. Desidero per questo ringraziare tutti
coloro che si sono prodigati per il raggiungimento di questo
importante traguardo".
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