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Le competenze sul cybercrime alla Procura antimafia

Le competenze sul cybercrime alla Procura antimafia

Ma salta decreto in cdm. Riunito il Nucleo per la cybersicurezza

ROMA, 29 ottobre 2024, 20:01

di Massimo Nesticò

ANSACheck
L 'ipotesi: le competenze sulla criminalità informatica alla Procura Antimafia - RIPRODUZIONE RISERVATA

L 'ipotesi: le competenze sulla criminalità informatica alla Procura Antimafia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mentre continua lo stillicidio quotidiano di nomi coinvolti nell'inchiesta milanese sui dossieraggi, il governo cerca la quadra sulle risposte da dare. Si era pensato ad un segnale immediato con l'approvazione oggi in Consiglio dei ministri di un decreto che accentra nelle mani della Procura nazionale antimafia ed antiterrorismo la competenza investigativa sul crimine cibernetico. Il provvedimento è poi saltato.

Ufficialmente perché uno dei firmatari, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, non poteva essere presente alla riunione. Ci sarà dunque ancora qualche giorno per valutare in modo più approfondito come procedere.

Si muove, intanto, l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale che ha riunito il Nucleo per la cybersicurezza allo scopo di "approfondire il tema degli accessi abusivi alle banche dati digitali e affrontare efficacemente il fenomeno". Il campo è complesso, le amministrazioni coinvolte molte e con assetti differenti. C'è dunque l'esigenza, è il ragionamento che avanza, di razionalizzare procedure e competenze.

E' quello a cui sta lavorando il tavolo coordinato a Palazzo Chigi dal sottosegretario Alfredo Mantovano, che entro il mese prossimo varerà le linee guida con le procedure per rendere più sicure le banche dati di intelligence e forze dell'ordine. L'aumento delle pene per i funzionari pubblici che bucano abusivamente i sistemi - invocato da alcuni nella maggioranza - è già contenuto nel decreto sulla cybersicurezza approvato a giugno. Sono le prassi da cambiare.

Sul banco degli accusati c'è chi ha messo anche il direttore dell'Agenzia cyber, Bruno Frattasi. Lui non ci sta. "Accanto al tema della sicurezza informatica - ha avvertito - c'è anche un tema di sicurezza tout court, legato a reti collusive e corruttive che agiscono per interessi che sarà la magistratura a ricostruire nella loro interezza. Certo è un problema parlare di sicurezza informatica se il portiere dell'albergo, per fare un paragone, quando il cliente si allontana, passa le chiavi della camera a qualcuno. Qualunque sistema in una situazione del genere, per quanto possa esser difeso da apparati difensivi straordinari, è bucabile in quel momento".

E Frattasi oggi ha riunito il Nucleo per la cybersicurezza, l'organismo che supporta il premier nella materia, per gli aspetti relativi alla prevenzione e preparazione ad eventuali situazioni di crisi e per l'attivazione delle procedure di allertamento. Presenti il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Giovanni Melillo, dirigenti di Banca d'Italia, vertici degli organismi di intelligence, dei ministeri di Interno, Giustizia, Difesa, Esteri, Economia e Finanze, Imprese e Made in Italy. Il problema è grosso e va affrontato seriamente. I dossieraggi sono "una cosa incivile" e "pericolosa", ha affermato Arianna Meloni, responsabile della segreteria politica di FdI. C'è "una mancanza di senso civico, è proprio una questione di rispetto delle persone. Perché un conto è criticarci su quella che è la politica, le idee, i programmi, il punto è quando poi diventa tutto un gossip, una morbosità del buco della serratura. Lo trovo un gioco estremamente brutto e pericoloso". Enrico Borghi (Iv) ha proposto l'istituzione di una commissione di inchiesta in Senato.

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