La Procura di Termini
Imerese ha depositato appello al Tribunale del Riesame contro
l'ordinanza di revoca di misura cautelare e di applicazione
provvisoria di misura di sicurezza disposte dal gip nei
confronti di Giovanni Barreca, il muratore di Altavilla Milicia
accusato di avere sterminato moglie e due figli insieme alla
figlia maggiore e a una coppia di fanatici religiosi. La
decisione del giudice delle indagini preliminari era stata
determinata dalla dichiarazione di incapacità di intendere di
volere dell'uomo stabilita da una perizia disposta dal gip.
"L'impugnazione si è resa necessaria in quanto, ad avviso di
questo ufficio, l'ordinanza e i consequenziali provvedimenti
integrativi e correttivi si pongono in antitesi con i principi
concernenti il rispetto del contradditorio processuale tra le
parti, oltre a presentare profili di contraddittorietà e
illogicità motivazionale" si legge in una nota della Procura.
"Con la stessa - prosegue la nota - sono state, difatti,
disposte la revoca della misura cautelare personale in assenza
del preventivo parere del Pubblico Ministero, nonché
l'applicazione della provvisoria misura di sicurezza in assenza
di qualsivoglia richiesta o istanza del Pubblico ministero". Il
giudice, secondo la procura, si sarebbe limitato a comunicare le
sue decisioni senza interpellare gli inquirenti. "Peraltro -
osserva la Procura - l'ordinanza è stata emessa ancor prima di
comunicare alle parti l'avvenuto deposito della perizia e,
dunque, sulla base delle sole risultanze dell'elaborato
depositato dal collegio peritale nominato dal Gip. Non già,
quindi basandosi sulla consulenza del prof. Stefano Ferracuti,
nominato dal Pm, la cui relazione è stata depositata il 3
novembre scorso e che diverge, nettamente, dalle valutazioni e
dalle conclusioni cui sono giunti i periti" L'esperto nominato
dalla procura, infatti, fanno sapere i magistrati, sarebbe
giunto a conclusioni differenti e avrebbe definito Barreca
"parzialmente incapace di intendere e di volere e con un
elevatissimo grado di pericolosità".
"Inoltre, con l'ordinanza - conclude la nota della Procura -
il gip ha inizialmente disposto l'immediata liberazione della
persona sottoposta a indagini in attesa della individuazione
della Rems, applicandole la misura della libertà vigilata, salvo
poi adottare, pur sempre senza alcuna preventiva richiesta di
parere, un successivo provvedimento correttivo, disponendo la
permanenza della persona sottoposta a indagini in una sezione
dell'Istituto penitenziario".
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