Morte come conseguenza di altro
reato è l'accusa formulata dalla Procura di Monza nei confronti
di un 46enne brianzolo, già accusato dell'occultamento del
cadavere di Karine Cogliati, 26 anni, trovata lungo un sentiero
boschivo a Carate Brianza (Monza), con mani e piedi legati ad
una felpa la scorsa settimana. L'uomo, rintracciato dai
carabinieri nei giorni scorsi mentre era in auto diretto in
Trentino, presumibilmente per scappare, ha ammesso agli
inquirenti di aver trascorso la notte con Karine, con cui ha
assunto stupefacenti.
Secondo le sue dichiarazioni, verbalizzate dopo essere stato
portato in caserma, Karine sarebbe morta in seguito a un malore
e lui a quel punto ha deciso di trasportarla nei boschi per
disfarsi del corpo. Le prime risultanze dell'autopsia, attese
per confermare che la morte della ragazza sia avvenuta per cause
accidentali, al momento non hanno restituito alcun dato utile.
Restano da vagliare gli esiti degli esami tossicologici.
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