Sulla morte di una ragazza di 20
anni, suicida sotto un treno nella stazione Alta velocità di
Bologna il 30 settembre 2023, sarà disposta una perizia per
valutare le condotte degli psichiatri che l'hanno avuta in cura
e capire se gli operatori della residenza sanitaria, dove la
giovane era ospitata e da cui si era allontanata, avessero o
meno il dovere di sorvegliarla e trattenerla.
La Procura, con il pm Marco Imperato ha chiesto infatti al
Gip Salvatore Romito di fissare la perizia con la forma
dell'incidente probatorio e per farlo sono stati iscritti nel
registro degli indagati per omicidio colposo e responsabilità
colposa per morte in ambito sanitario la responsabile della
struttura residenziale e due medici, uno psichiatra ospedaliero
e uno territoriale. Si tratta di un atto che consentirà alle
difese, gli avvocati Alfonso Marra, Sabrina Di Giampietro e
Licia Zanetti, di nominare i propri consulenti. Potranno farlo
anche i legali che rappresentano i familiari della ragazza,
avvocati Eolo Alessandro Magni e Roberto Ghini.
La Procura inizialmente aveva chiesto l'archiviazione del
fascicolo, a carico di ignoti, non ravvisando responsabilità. Ma
poi il Gip aveva accolto l'opposizione dei familiari, indicando
la necessità di far svolgere la perizia, come supplemento di
indagini, sui profili di responsabilità professionale. La
giovane risulta fosse seguita da anni dai servizi psichiatrici e
che avesse già altre volte manifestato l'intenzione di farla
finita.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA