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A Selinunte scoperta la porta nord dell'antica città

A Selinunte scoperta la porta nord dell'antica città

Grazie a nuovi scavi si riscrive la mappa della colonia greca

MARINELLA DI SELINUNTE, 25 marzo 2025, 16:18

Redazione ANSA

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(di Max Firreri) Il primo rilevamento della zona lo fece Dieter Mertens nel 1996.
    L'archeologo tedesco ebbe allora l'intuizione che in quel posto del parco archeologico di Selinunte (Trapani) ci fossero altri resti dell'antica città e, in particolare, che la cinta muraria fosse molto più ampia di quella allora conosciuta. Lui aveva scavato già due delle porte di accesso che guardavano al porto orientale e, a nord, doveva esserci un'altra porta. Sono stati necessari 29 anni affinché quella cinta muraria affiorasse, grazie agli scavi avviati dal parco archeologico diretto da Felice Crescente. I risultati di quegli scavi sono stati illustrati stamattina nell'auditorium del baglio Florio a Selinunte, alla presenza dell'assessore regionale all'identità siciliana Francesco Scarpinato.
    La scoperta riscrive oggi la nuova mappa dell'antica Selinunte. Alla luce sono state portate le mura della città arcaica, prima della distruzione dei Cartaginesi nel 409 avanti Cristo. La città, dunque, si estendeva più a nord rispetto all'attuale perimetro del parco, confermando così l'importanza e potenza dell'insediamento tra i centri di cultura greca del Mediterraneo: a fine V secolo avanti Cristo a Selinunte vivevano almeno 26mila abitanti, il suo territorio di influenza andava dall'attuale Mazara a Monte Adranone, sopra Sambuca, a Sciacca ed Eraclea Minoa, per un totale di altri 90mila abitanti.
    Sono state individuate almeno 5000 tombe in tre diverse necropoli, tutte saccheggiate nei secoli dai tombaroli. Con gli scavi condotti dai giovani archeologi di 'Archeofficina' sotto la direzione scientifica di Carlo Zoppi dell'Università del Piemonte orientale, sono tornate alla luce porzioni di mura fortificate che chiudevano la città da Nord, e la porta, da cui passava la via sacra verso la necropoli monumentale fuori le mura. Questa era la via di accesso più difficile perché non protetta dai due fiumi e dal mare. Quando nel 409 avanti Cristo i Cartaginesi assediarono e distrussero Selinunte, attraversarono, probabilmente, anche questo ingresso: Diodoro Siculo descrive l'offensiva da Nord, dieci giorni di assedio e riporta 16mila morti in battaglia.
    "Siamo partiti dall'intuizione di Mertens e dagli scavi dell'Istituto Germanico che ha dimostrato l'esistenza di un primo abitato - ha spiegato il direttore del parco Felice Crescente -. Superando le recinzioni che risalgono a trent'anni fa, abbiamo trovato la cinta muraria e la porta monumentale di circa 3 metri, identica alle altre due scavate da Mertens, quindi riconducibile al V secolo. Il fatto che guardi alla necropoli monumentale ci porta a pensare che da qui passavano i cortei funebri".
    "Possiamo parlare di 'modello' Selinunte - ha sottolineato l'assessore regionale Scarpinato -: il parco ha chiuso il 2024 con un bilancio di 2,5 milioni e 350mila visitatori, e abbiamo deciso di scavare con i propri fondi a riscrivere la storia di Selinunte".
    Stamattina è intervenuto in videocollegamento da Roma Dieter Mertens: "In fondo sono stato io a suggerirlo questo scavo: intervenire su questo luogo era un desiderio che mi era rimasto dentro. Mi accorsi di questa cosiddetta 'anomalia' di Galera Bagliazzo, nei pressi della necropoli monumentale. Era un luogo bellissimo, immenso, direi obbligatorio dal punto di vista difensivo della città, da quassù si ha un panorama di 360 gradi.
    Quando ho visto le immagini, mi sono emozionato: questa è la vera porta nord della città, abbiamo finalmente un'idea esatta della monumentalità e della pianta urbana della città arcaica".
    Stamattina, a margine della presentazione dei risultati degli scavi, è stato presentato il nuovo logo del parco e la segnaletica stradale che riprendono l'elemento iconico della foglia del selinon (il sedano), rappresentata su una didracma del periodo arcaico (540-510 a.C.).
   

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