Una grande annata per il cinema italiano a Cannes con tre film in concorso come non accadeva dal 2015. Il delegato generale del festival Thierry Fremaux a metà aprile aveva sottolineato questa scelta della selezione con un rincuorante "L'Italia è un grande Paese di cinema". La tripletta italiana in concorso per la Palma d'oro è composta, in ordine di calendario di proiezioni, da Rapito di Marco Bellocchio (23 maggio), Il Sol dell'Avvenire di Nanni Moretti (il 24) e infine La Chimera di Alice Rohrwacher (il 26).
Nel resto del festival che si apre il 16 maggio l'Italia però è assente: nessun film in selezione nelle altre sezioni, Un Certain Regard, Quinzaine, Fuori concorso ecc, né alla Semaine de la critique e nessun italiano nelle giurie. Eccezion fatta per la triestina di Piccolo Corpo Laura Samani, annunciata come una dei 6 talenti internazionali in Residenza ossia supportata per il prossimo progetto. Ci resta da condividere con la Francia la madrina Chiara Mastroianni, figlia di Marcello e Catherine Deneuve. Bellocchio, che un anno fa ha avuto un'accoglienza straordinaria a Cannes con Esterno Notte liberamente ispirato alla tragedia del sequestro Moro, applauso proseguito in sala, in tv e ai recenti David di Donatello con quattro statuette vinte, torna sulla Croisette con Rapito, dimostrando una energia e vitalità creative davvero eccezionali. Il film, subito in sala il 25 maggio distribuito da 01 Distribution, sceneggiato da Bellocchio con Susanna Nicchiarelli, si ispira liberamente a Il caso Mortara di Daniele Scalise (Mondadori) e fa riferimento ad una storia vera che anche Steven Spielberg anni fa progettava di portare al cinema. Al centro una vicenda familiare ma soprattutto un conflitto religioso che rimarca ortodossie volendo di grande attualità. Il bambino ebreo Edgardo Mortara nel 1858 fu strappato alla sua famiglia a Bologna per essere allevato da cattolico sotto la custodia di Papa Pio IX, suscitando un caso internazionale. Secondo le dichiarazioni di una domestica, ritenuto in punto di morte, a sei mesi, il bambino era stato segretamente battezzato. La legge papale è inappellabile: deve ricevere un'educazione cattolica. I genitori, sconvolti e increduli, faranno di tutto per riavere il figlio. La battaglia dei Mortara assume presto una dimensione politica. Ma il Papa non accetta di restituire il bambino ed Edgardo cresce nella fede cattolica, mentre il potere temporale della Chiesa volge al tramonto e le truppe sabaude dopo la breccia di Porta Pia conquistano Roma. Rapito è interpretato da Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi, Barbara Ronchi, Enea Sala (Edgardo Mortara da bambino), Leonardo Maltese (Edgardo ragazzo) e con Filippo Timi e Fabrizio Gifuni. Il sol dell'avvenire di Nanni Moretti, con Silvio Orlando, Margherita Buy, Barbora Bobulova, Valentina Romani tra i protagonisti, è già un successo, avendo incassato dall'uscita in sala il 20 aprile con 01 oltre 3 milioni 300mila euro, un bel record per il depresso esercizio cinematografico. A Cannes Moretti è di casa e il suo passaggio al solito non passerà inosservato. C'è un titolo però nella tripletta italiana particolarmente atteso, inserito da molti media europei tra i 10 film da vedere di questa edizione: La Chimera di Alice Rohrwacher. La giovane autrice italiana, che Cannes sta allevando con grande attenzione sin dall'esordio nel 2011 con Corpo Celeste, presentato alla Quinzaine des Realisateurs, poi con il suo secondo film, Le Meraviglie, che vinse il Grand Prix nel 2014, mentre il terzo Lazzaro Felice, ebbe il premio per la migliore sceneggiatura, stavolta torna dopo essere arrivata alla notte degli Oscar con il corto disneyano Le Pupille che proprio sulla Croisette aveva cominciato la sua corsa internazionale. È chiaro quindi che il film della 41enne regista di Fiesole è quello su cui porre maggiore attenzione e non a caso Neon, la società che in America ha portato tre casi come Parasite, Titane e Triangle of Sadness (il film Palma d'oro dello svedese Ruben Ostlund, presidente di giuria di Cannes 2023), lo distribuirà in Usa, prodotto, come tutti i suoi precedenti, da Carlo Cresto-Dina per Tempesta con Rai Cinema. Ambientato negli anni '80, nel mondo clandestino dei tombaroli a caccia di reperti etruschi, La Chimera racconta di un giovane archeologo inglese (Josh O'Connor, il principe Carlo di The Crown) coinvolto nel traffico clandestino di reperti archeologici nella zona di Montalto di Castro. Nel cast Isabella Rossellini, Carol Duarte, Alba Rohrwacher e Vincenzo Nemolato. Un tema tra l'altro di grande attualità, visto che il Met nei giorni scorsi ha annunciato la creazione di un team apposito sulle antiche importazioni illegali di arte.
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