(di Micol Graziano)
BJORN LOMBORG, FALSO ALLARME (FAZI,
PP. 420, EURO 20)
Sbarca in Italia, disponibile dal 25 giugno, Falso allarme,
il bestseller di Bj›rn Lomborg, presidente del Copenhagen
Consensus Center, ricercatore alla Hoover Institution
dell'Università di Stanford, saggista e commentatore tv.
Lomborg, a Roma per il lancio del libro, ha raggiunto la sede di
Fazi in monopattino.
Allegro, cordiale, beve tè Keemun, mentre spiega in
un'intervista all'ANSA perché ha scritto questo saggio: "L'ho
scritto in primis perché c'è troppa gente in giro eccessivamente
preoccupata per la questione del cambiamento climatico. Ciò non
vuol dire che il cambiamento climatico non sia un problema, ma è
meno un problema di quanto la maggior parte delle persone pensa.
Proprio perché siamo troppo preoccupati, stiamo facendo molte
scelte sbagliate", dice Lomborg.
Quali scelte? "Stiamo gettando via un'enorme quantità di
soldi. Solo l'anno scorso negli Usa sono stati spesi due
trilioni di dollari nella transizione verde, una somma
equivalente al 2 per cento del pil americano e si parla
addirittura di portare questa percentuale al 5 per cento.
Un'enorme quantità di denaro ma un impatto limitato dal punto di
vista delle emissioni. Ho scritto il libro per invitare i
governi a spendere bene le risorse, in progetti che veramente
servano a migliorare la nostra vita".
Chi dovrebbe leggere questo libro? "Mi auguro che lo legga
Giorgia Meloni, se ha tempo. Spero che lo leggano i suoi
colleghi di governo. Mi piacerebbe che lo leggesse Greta
Thunberg. Ma in realtà tutti dovrebbero leggerlo, soprattutto le
persone profondamente preoccupate per il cambiamento climatico
perché capirebbero che le cose non sono tanto drammatiche come
credono".
Il catastrofismo non aiuta il pianeta, dichiara Lomborg e
sottolinea: "Di dichiarazioni assurde ce ne sono tantissime, il
governo americano adesso ha classificato il cambiamento
climatico come una minaccia esistenziale per l'umanità, l'Ocse
ci dice che il 60 per cento degli adulti nei paesi sviluppati
crede che il cambiamento climatico porterà alla fine della vita
sulla Terra. L'approccio catastrofista non poggia su nessun
elemento fattuale. Non stiamo andando verso l'estinzione.
Movimenti ambientalisti nati negli ultimi anni, come per esempio
Just Stop Oil, sostengono tranquillamente che miliardi di
persone moriranno a causa del cambiamento climatico".
E, a proposito di profezie sulla fine del mondo a causa del
clima, commenta: "Non a caso, si tengono sul vago quando si
tratta di specificare esattamente quando finirà il mondo. Il
problema è che se si terrorizza la gente con queste notizie
catastrofiste, giorno dopo giorno, poi si giustifica quasi
qualsiasi politica, si può far accettare alla gente quasi
qualunque cosa, incluso spendere cifre infinite perché se stiamo
parlando di evitare la fine del mondo, non possiamo preoccuparci
di disponibilità di risorse o di qualunque altro problema perché
di fronte alla fine del mondo tutto è lecito".
Lomborg mostra una tabella: "C'è un grafico nel libro che
suggerirei a tutti di guardare e che indica il numero di morti
ogni anno, dal 1920 ad oggi, morti per catastrofi naturali,
incendi, alluvioni e così via. Chi è molto preoccupato
immaginerà che, a causa del riscaldamento globale, i morti nel
mondo stiano aumentando, per fenomeni naturali estremi, ma non è
vero; un secolo fa, circa mezzo milione di persone all'anno
moriva a causa di disastri naturali, oggi quel numero è sceso a
circa quindicimila persone, quindi parliamo di una riduzione del
98 per cento, ciò non significa che il clima sia diventato più
generoso, anzi i fenomeni estremi stanno aumentando a causa del
cambiamento climatico, ma è successo che siamo diventati più
resilienti".
Infine, alla domanda sul mangiare gli insetti per salvare il
pianeta, risponde ridendo: "Sono vegetariano".
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