SEBASTIAN BARRY, AI TEMPI DEL VECCHIO
DIO (EINAUDI, PP. 248, EURO 19) '
Ai tempi del vecchio Dio' - edito da Einaudi nella traduzione
di Anna Rusconi - segna il ritorno di Sebastian Barry. Autore di
spicco della scena irlandese contemporanea, Barry nel corso
della carriera ha ottenuto cinque nomination al Booker Prize; un
suo libro, 'Giorni senza fine', è entrato nella lista dei 'Cento
romanzi che hanno cambiato il mondo'.
'Ai tempi del vecchio Dio' segue le vicende di Tom Kettle,
poliziotto in pensione e non propriamente felice. Tenta di
restare a galla, cerca di mantenere un certo equilibrio, ma fa i
conti ogni giorno con un disturbo da stress post-traumatico.
Ormai anziano, passa le giornate seduto a fumare su una sedia di
vimini vista mare. Un giorno gli bussano alla porta due agenti
che chiedono una mano per sbrogliare la matassa di un caso di
pedofilia, avvenuto decenni addietro. Le indagini fanno
riemergere in lui ferite dolorose e si intrecciano a storie
familiari. Sua moglie June, da bambina cresciuta in un istituto
di suore, fu vittima di violenze sessuali e ad abusare di lei fu
un prete: "Io non arrivavo a un metro, lui era una giraffa. Con
la pancia pelosa e il fiato che sapeva di birra. E il suo affare
enorme che mi perforava come una barra d'acciaio", ricorda June
in un capitolo. Barry non risparmia al lettore descrizioni
iper-realistiche, racconta la brutalità degli esseri umani e
l'orrore del male.
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