"Torno a Sanremo per la terza volta, a quasi dieci anni da Nessun Grado di Separazione e a quattro dall'esperienza con Fedez (entrambi due secondi posti, ndr). Sono molto emozionata, ma anche grata di essere di nuovo lì". Francesca Michielin, dopo un anno e mezzo complicato per motivi di salute legati all'asportazione di un rene, è pronta a rimettersi in pista. E lo fa nel migliore dei modi possibile, con il ritorno sul palco più importante d'Italia e cantando in gara il brano Fango in Paradiso.
"Ho cercato di alzare l'asticella, portando una nuova me. È stato faticoso riprendermi e la canzone è una sorta di liberazione, come se tutto il mio corpo avesse voglia di tornare: a cantare e a muoversi. Vuole ribadire di esserci e di essere più forte di prima". I momenti duri ci sono stati, racconta, "ma non ho mai pensato di smettere, perché amo la musica. Certo, quando il dolore mi impediva di alzarmi dal letto, mi sono chiesta se sarei riuscita a tornare a fare quello che amavo e che era il mio lavoro. E ho continuato ad andare in studio anche quando sembrava non avessi niente da dire, ma la musica arriva anche facendola, come Fango in Paradiso. Ora sono qua e non dico che ne sono uscita con un pezzo in meno, ma più forte. E con la consapevolezza che bisogna essere grati di quello che si ha". Per il ritorno all'Ariston, "una vera e propria celebrazione della vita", dopo un anno passato tra fisioterapia e studio di registrazione, l'artista veneta ha puntato su una ballad, "classica dal punto di vista musicale, moderna da quello della scrittura perché volevo giocare con i contrasti. Lo stesso titolo è un ossimoro. È un brano che richiama tutto il mondo del cantautorato pop, da Taylor Swift a Harry Styles. Affronta il tema dell'ossessione che abbiamo che tutto nella vita vada dritto e perfetto, ma in realtà anche in paradiso puoi trovare un po' di fango e dunque possiamo e dobbiamo concederci anche di poter soffrire, di poter piangere. Non sarei andata al festival se non con questo brano".
Per la serata delle cover ha scelto di duettare con Rkomi, anche lui in gara, sulle note di La Nuova Stella di Broadway di Cesare Cremonini, "per me uno dei più grandi cantautori viventi, lo considero il fratello maggiore dell'indie italiano, nel modo di scrivere, di raccontarsi. Ha influenzato tanto la mia scrittura. E con Rkomi siamo stati subito d'accordo sulla scelta". Il 2025, oltre a riportarla sulle scene, rappresenta un anno importante per Francesca Michielin che il 25 febbraio spegne 30 candeline ("festeggerò con un evento speciale, qualcosa che non ho mai fatto prima e che comunicherò presto") e a marzo celebra anche i 10 anni dal singolo multiplatino L'amore Esiste, estratto dal suo secondo album in studio di20, che il 31 gennaio viene pubblicata in versione "reloaded", con la produzione okgiorgio. "Da under 30 ho vissuto tante cose belle, ma ora c'è un nuovo capitolo da scrivere. Ho fatto già tanto, ma cose nuove mi aspettano, anche se a volte mi sembra strano pensare di chiedere ancora di più. In fondo, mi sento sempre quella Francesca là, quella che ha iniziato". Michielin non si espone, invece, sul caso Emis Killa, ritiratosi per via dei guai giudiziari. "Non è giusto che io abbia un'opinione. È qualcosa che sta vivendo lui. Ha fatto bene a ritirarsi se lo reputa necessario per la sua serenità. In epoca di social e di gente che commenta tutto, io sono fan dello stiamo zitti. La giustizia farà il suo corso".
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