"Non ho mai contato i miei tour, ma
so di aver fatto migliaia di concerti. Esibirsi con un'orchestra
sinfonica è un'esperienza straordinaria, ma quello che mi
emoziona davvero è stare tra la gente. Non riesco a immaginare
il mio lavoro senza il pubblico: mi annoia cantare in uno studio
di registrazione. Quando chiudo gli occhi, immagino sempre di
avere persone davanti a me". Ospite di Francesca Fialdini a Da
noi... a ruota libera, su Rai1, Fiorella Mannoia si racconta.
Guardando una sua vecchia foto da bambina, dice sorridendo:
"Sono ancora quella ragazzina impertinente. Da piccola con mia
madre volevo sempre avere l'ultima parola. Disobbedire è parte
della natura umana, e proprio grazie ai disobbedienti l'umanità
ha fatto progressi e conquistato diritti". Alla bambina che è
stata, Mannoia consiglierebbe "di stare attenta alle
manipolazioni, perché noi donne ne siamo spesso vittime. E le
raccomanderei di restare coerente: tu sei quello che fai e fai
quello che sei. Nella mia vita ho cercato di seguire sempre i
miei valori, anche se a volte si scivola. Ma l'importante è
rialzarsi e rimettersi sulla strada giusta". E a chi vuole
scrivere canzoni, dice: "Leggete! La lettura è la chiave per
trovare ispirazione. Pensate a Titanic di De Gregori: non
sarebbe esistito senza Kafka. Le regole si possono infrangere,
ma la coerenza deve essere un principio costante".
L'artista ricorda con affetto l'influenza del padre: "Era un
uomo molto ironico e mi ha insegnato che l'ironia ti salva la
vita. Questo è il dono più grande che mi abbia lasciato.
Purtroppo c'è chi non sa ridere, nemmeno di se stesso. Io invece
rido spesso di me, e credo che questa sia una grande fortuna. Mi
hanno sempre detto che sono l'erede di Ornella Vanoni, ed è uno
dei complimenti più belli che abbia mai ricevuto. Ornella è una
donna ironica e meravigliosa".
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