La nautica cerca lavoratori e
fatica a trovarli. "L'industria nautica ha toccato numeri mai
visti di fatturato nel 2023, con un grande lavoro anche
sull'export, dobbiamo invece fare un maggiore lavoro per
reperire manodopera a tutti i livelli" spiega Barbara Amerio,
consigliere e presidente del settore navi da diporto oltre 24
metri di Confindustria Nautica, oltre che amministratore
delegato del gruppo Permare. "A volte sembra che ci sia un muro
invisibile che divide il porto dalla città. I ragazzi fanno
scelte che li portano anche lontano da casa, invece hanno la
possibilità di venire impiegati e trovare lavori altamente
specializzati con salari che danno soddisfazione proprio nella
nautica - dice -. Abbiamo bisogno di tutto, dalla parte manuale
alla parte gestionale, agli ingegneri e abbiamo bisogno
dell'integrazione delle donne nel mondo del lavoro nautico. Nel
settore marittimo sono solo il 2%, però quando ci arrivano sono
persone competenti, per cui dobbiamo sforzarci di analizzare i
nostri organigrammi e inserire più figure femminili in tutti i
campi, compresi gli equipaggi nella nautica". Difficile
quantificare il fabbisogno, ma oggi la nautica in Italia occupa
30 mila lavoratori diretti e c'è spazio per crescere. "Se ci
fossero spazi fisici per ampliare i cantieri e maggiore
assorbimento di manodopera, potremmo tranquillamente ancora
crescere e produrre maggiormente come cantieri, perché c'è una
richiesta. Il rischio è che ci contendiamo gli addetti fra di
noi".
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