Sull'esposizione alle frequenze 5G "il problema è solo garantire che il campo rimanga al di sotto dei limiti previsti dalle linee guida". Lo ribadisce il direttore del Cnr e dell'Istituto di Elettronica e di Ingegneria dell'Informazione e delle Telecomunicazioni (Ieiit), Paolo Ravazzani, citando i risultati degli studi che "rassicurano" sull'esposizione alle frequenze al convegno "5G l'infrastruttura che fa correre il Sud", organizzato da Asstel-Assotelecomunicazioni e Confindustria Bari e BAT.
"Abbiamo un grosso problema di comunicazione della scienza legato a informazioni non corrette o vere fake neaws anche sul 5G", aggiunge Ravazzini che cita le voci sul legame tra la nuova tecnologia e la genesi della pandemia.
Ma "la comunità scientifica non molla l'osso", garantisce il direttore del Cnr. "Andiamo avanti a studiare - spiega - se ci sono problemi al di sotto dei limiti delle linee guida", sottolineando che "ci sono anche degli studi che pongono problematiche, che vanno valutati con metodo scientifico" e finora non arrivano a "ledere il quadro generale".
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Asstel