Più investimenti, anche grazie al Recovery Fund, più impegno nel ridurre il digital divide e per aumentare le competenze, nuovi strumenti per rispondere all'evoluzione del mondo del lavoro. A chiederlo sono i segretari generali delle Organizzazioni Sindacali di Categoria intervenuti al Forum Nazionale tra Assotelecomunicazioni (ASSTEL), le Imprese associate e le Segreterie Nazionali oggi a Roma. "Questi mesi hanno fatto emergere chiaramente come quello della connessione sia oramai un vero e proprio diritto di cittadinanza. Un diritto che per essere esigibile da tutti ha bisogno di investimenti, tecnologici e infrastrutturali e di uno sforzo formativo straordinario che porti le competenze del "capitale umano" a livelli europei" - ha dichiarato Fabrizio Solari, Segretario Generale Slc Cgil -. Tutto questo processo di ammodernamento passa necessariamente per il settore delle TLC. Occorrono quindi investimenti mirati che facciano superare una volta per tutte il digital divide che ancora costringe una parte del Paese in una posizione di "isolamento" digitale". La trasformazione digitale, ha sottolineato Vito Vitale, Segretario Generale FISTEL-CISL, sarà possibile solo se tutti gli operatori proseguiranno con investimenti in infrastrutture di Rete e copertura 5G. "L'impegno del Governo sarà indispensabile per indirizzare le risorse del Recovery Fund per digitalizzazione e formazione. Questa potrebbe essere l'occasione per una riforma organica degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive al fine di tutelare i lavoratori della Filiera TLC". "Il nostro auspicio è che il Governo, anche alla luce del confronto odierno, possa fornire risposte concrete al settore, garantendo strumenti idonei alla riqualificazione dei lavoratori e all'aggiornamento delle competenze professionali, che accompagnino il processo di trasformazione digitale" - ha commentato Salvo Ugliarolo Segretario Generale UILCOM-UIL. "In particolare, è di primaria importanza, la costituzione di un "Fondo di solidarietà di settore" che risponda all'evoluzione del mondo del lavoro e confidiamo nel riconoscimento di una tutela omogenea e diffusa per i customer care, che da sempre subiscono le incongruenze di un sistema distorto che non tiene conto dell'importanza anche di questa parte della filiera".
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Asstel